Le slot machines, che proliferano senza misura nelle sale gioco italiane, in particolare nelle periferie delle grandi città, Roma in primis, rappresentano una situazione di grave rischio sanitario e sociale,
Le slot machines, che proliferano senza misura nelle sale gioco italiane, in particolare nelle periferie delle grandi città, Roma in primis, rappresentano una situazione di grave rischio sanitario e sociale, la premessa di un disagio che accomuna persone di età e stato sociale differenti. Una situazione che nella Capitale ha superato da tempo il livello di guardia, con 300 sale e 50 mila slot, più del 12% di quelle presenti su tutto il territorio nazionale”.
Lo denuncia il senatore di Forza Italia Vincenzo Gibiino presentando una interrogazione al Mef della quale chiede un intervento immediato a Roma da parte delle autorità competenti, per realizzare una mappatura dettagliata delle sale giochi presenti nel territorio sospendendo il rilascio delle nuove richieste di apertura slot, e l’introduzione di regole chiare per dotare gli enti locali di strumenti legislativi ampi ed efficaci, ridefinendo i poteri delle autorità competenti ai fini dell’autorizzazione dell’esercizio del gioco lecito nonché attribuendo ai comuni la potestà di prevedere misure più restrittive per l’esercizio.
“Il gioco d’azzardo – si legge – ha assunto dimensioni rilevanti nel nostro Paese con gravi disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a tassi usurai presso la criminalità organizzata – si legge nell’interrogazione – Soltanto sul territorio romano, provincia inclusa, sono presenti quasi 300 sale e più di 50 mila slot machine, più del 12% di quelle presenti sull’intero territorio nazionale; la proliferazione di sale da gioco a Roma riguarda tutti i quartieri, in particolare la via Tiburtina con la presenza di insegne luminose che esaltano le slot machine e le videolotterie con vistosi cartelloni pubblicitari e immagini accattivanti; lo stesso Comune di Roma infatti, riconosce (estratto del verbale del 20.03.2014 della seduta del Consiglio del Municipio VII) che le slot machine hanno trasformato il posto ove sono situate (di solito pubblici esercizi) da luoghi di socialità a luoghi di isolamento, e che il problema coinvolge trasversalmente tutte le fasce di reddito e di età,
con la legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) sono state introdotte alcune misure per disciplinare la pubblicità dell’offerta di gioco, ma tali disposizioni non sono sufficienti ad arginare il problema del gioco d’azzardo. Il proliferare delle innumerevoli sale da gioco garantiscono – purtroppo – un’offerta eccessiva che genera dipendenza poiché, sostituendo i normali luoghi di socializzazione, finiscono per facilitare l’avvicinamento dei giovani, e dei meno giovani, al gioco d’azzardo patologico”.
Tutto ciò considerato “si chiede di sapere ai ministri in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, quali iniziative intendano adottare, vista e considerata la pericolosità sociale e sanitaria delle sale slot che proliferano incontrollate nella Capitale, volte a:
Ad intervenire sulla questione anche l’associazione Codacons che afferma: “L’iniziativa nasce dal rifiuto assurdo del sindaco di Roma di regolamentare l’apertura indiscriminata di sale slot nella capitale, rifiuto che ha portato alla richiesta dell’associazione di trasferire altrove il direttore del Dipartimento Sviluppo economico di Roma Capitale, Silvana Sari, la quale ostinatamente rifiuta di intervenire per limitare l’enorme quantità di sale autorizzate dalla Questura”.
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