“Diverse proposte del Governo in tema di regolamentazione del gioco d’azzardo sono inaccettabili”: è immediata la reazione del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori in seguito alle notizie trapelate sui contenuti della proposta che
“Diverse proposte del Governo in tema di regolamentazione del gioco d’azzardo sono inaccettabili”: è immediata la reazione del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori in seguito alle notizie trapelate sui contenuti della proposta che giovedì sarà presentata alle Regioni nella Conferenza Unificata. Solo poco più di un mese fa Bergamo ha approvato un regolamento innovativo che contrasta, individuando delle fasce orarie in cui è vietato giocare, il proliferare di una piaga che nel capoluogo costa 6000 euro all’anno ad ogni famiglia e che ha costretto oltre 220 persone a rivolgersi alla ASL per dipendenza dal gioco.
“La proposta del Governo, – commenta Gori – pur se condivisibile nelle sue finalità, alimenta non pochi perplessità: per prima cosa, dalle notizie finora trapelate, non vi è alcun accenno alla regolamentazione delle lotterie istantanee (Gratta e vinci) i cui punti vendita continuerebbero a diffondersi in modo incontrollato sui nostri territori. Sappiamo bene, per averlo provato nel report sull’impatto del fenomeno del gioco d’azzardo sulla città di Bergamo, quanto la diffusione dell’offerta sia direttamente collegata al consumo”.
Gori si scaglia poi contro la certificazione del livello dei punti gioco, una distinzione, quella in tipo A e tipo B considerata “poco chiara”: “Allo stato attuale, la certificazione dei livello dei punti gioco di tipo A e tipo B non è comprensibile. Quali giochi rientrano nella prima categoria (a) e quali nella seconda? Il buon senso porterebbe a ipotizzare che i punti gioco di tipo A siano le sale giochi dedicate (VLT-BINGO-SCOMMESSE), mentre quelle di tipo B siano i bar e tabacchi (Lottomatica = lotterie istantanee e 10e lotto /Sisal lotto, superenalotto – Awp).”
Il vero problema potrebbe essere l’affossamento della normativa regionale e delle disposizioni che vietano l’apertura di una sala gioco a meno di 500 metri da luoghi sensibili: “In attesa di chiarimenti, resta del tutto inaccettabile che per la tipologia di tipo A vengano meno i vincoli imposti dalla legge regionale della Lombardia in termini di distanze dai luoghi sensibili. Se così fosse, un sala slot potrebbe essere aperta anche in zone storiche (e se fosse Piazza Vecchia?) senza opposizione dell’Amministrazione? Anche la proposta di lasciare alle amministrazione la facoltà di regolamentare gli orari di apertura garantendo tuttavia un’apertura minima di 12 ore è inaccettabile. Nel caso di Bergamo la maggior parte dei bar e tabaccherie dovrebbero riaprire la propria attività dopo le 21,00 (oppure aprire alle 5 del mattino) per garantire le 12 ore.
Gori esprime parere positivo sulla riduzione del 30% delle Awp (apparecchi elettronici di gioco che erogano vincite in denaro) e sull’eliminazione dell’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri). “Non si capisce però se questo valga anche per le lotterie istantanee o l’eliminazione dell’offerta riguardi solo le Awp” aggiunge Gori.
Il Sindaco di Bergamo giudica “positiva l’introduzione di interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore, anche se gli interventi portati ad esempio non prevedono quello più efficace, vale a dire legare la possibilità di giocare all’utilizzo e monitoraggio della carta nazionale dei servizi (tetto massimo di spesa giornaliero da estendere anche all’acquisto dei gratta vinci e a tutti gli altri giochi). Infine, – conclude Gori – ancora una volta non si fa alcun cenno dell’obbligo da parte dei monopoli di fornire alle amministrazioni i dati precisi relativi al consumo di gioco, divisi almeno per mese e per tipologia di gioco.”
PressGiochi
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