Si è svolto a Roma il primo incontro a livello nazionale, tra le Caritas diocesane che si stanno interessando di gioco d’azzardo patologico (Gap). All’incontro hanno partecipato una quarantina di
Si è svolto a Roma il primo incontro a livello nazionale, tra le Caritas diocesane che si stanno interessando di gioco d’azzardo patologico (Gap). All’incontro hanno partecipato una quarantina di Caritas diocesane. Sedici hanno offerto la loro testimonianza sulle loro attività sulla problematica, grazie a progetti 8xmille. In tutto sono una ventina di progetti 8xmille sul tema attivi in Italia. “Tutti i progetti sono interessanti – ha dichiarato Diego Cipriani, responsabile dell’Ufficio promozione umana di Caritas Italiana – tutti cercano di puntare sulla sensibilizzazione e sull’informazione che sull’argomento è veramente poca. Molto si fa anche sul fronte della prevenzione, soprattutto tra i più giovani, visto che si sta abbassando sempre più l’età di coloro che si dedicano al gioco d’azzardo e soprattutto al gioco on line. Con le scuole qualche caritas ha richiesto un protocollo d’intesa con il Miur per entrare nelle scuole e spiegare ai ragazzi i risvolti negativi del gioco d’azzardo. L’altra fascia a rischio sono gli anziani, che sono frequentatori delle sale bingo e non hanno la percezione del pericolo che deriva dal gioco e si autoassolvono considerano innocuo un gratta e vinci o una partitina, mentre sappiamo che il passo verso la dipendenza patologica può essere breve”.
PressGiochi
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