Ad intervenire a Todi nella giornata di lavori sul gioco d’azzardo patologico, anche la dottoressa Sabrina Molinaro del CNR di Pisa che ha presentato la relazione dal titolo “Epidemiologia del
Ad intervenire a Todi nella giornata di lavori sul gioco d’azzardo patologico, anche la dottoressa Sabrina Molinaro del CNR di Pisa che ha presentato la relazione dal titolo “Epidemiologia del gioco d’azzardo patologico: gioco e gioco problematico in Italia”.
La Molinaro ha contestato le affermazioni fatte negli interventi precedenti dalla Dr.ssa Prever di Alea e da Roberta Pacifici dell’ISS sulla mancanza di dati sul fenomeno e sul modello di trattamento per la cura dei giocatori patologici: “Non è vero che sul gioco patologico non ci sono dati e che partiamo da zero. Lavoro da anni sul fenomeno all’interno del CNR e i dati seppur perfettibili ci sono.
Lo studio Espad ha raccolto in tutta Europa dati relativi ai 16enni che giocano d’azzardo mentre in Italia raccogliamo questi dati dal 2008. Noi monitoriamo 35mila studenti italiani ogni anno dal 2008 studiando la propensione del gioco dei ragazzi italiani e confrontando i dati con altri comportamenti a rischio.
Dal 2001- ha continuato Molinaro – inoltre lavoriamo al questionario Ipsad (15-74 anni – popolazione generale) al quale abbiamo introdotto un modulo sul gioco d’azzardo. E’ vero che è uno studio perfettibile che però risponde al questionario postale il 35% di italiani dal 2001 e siamo sicuri di osservare una fetta di popolazione costante nel tempo. Non credo davvero che i dati non ci siano ma sicuramente possono essere migliorati.
Oggi grazie alla regione Umbria, abbiamo sovra campionato anche la regione negli studi recenti e questo ci permette di fornire dati che non siano allarmistici ed infondati.
Nel 2007 sappiamo che ci sono 17milioni di italiani che giocano d’azzardo, soprattutto a gratta e vinci e lotto istantaneo.
In Umbria è alta la percentuale anche delle scommesse sportive, bingo e tombola. Il Poker texano che non sembra essere problematico tuttavia va analizzato con attenzione perché attira molto gli studenti. Il luogo preferito in Umbria di gioco è a casa o nelle sale scommesse. In Umbria i soggetti problematici sono maschi con titolo di studio medio basso e correlazione con consumo di alcol, sigarette o cannabis e giocano a vari giochi e online. In genere i giocatori problematici si distinguono tra coloro che giocano tre tipi di gioco in un mese. Le donne sono più attratte da bingo e lotterie mentre gli uomini dai giochi sportivi come scommesse e poker”.
Prevenzione – “Si può fare molto dal punto di vista della prevenzione al gioco- ha continuato Molinaro -. Dal 2007 gli interventi di prevenzione nelle scuole sono aumentati e tra gli studenti soprattutto grazie alla formazione e all’educazione sono molto diminuiti i problemi di gioco mentre sono diminuiti gli interventi di educazione contro l’uso delle sostanze, il che ha portato ad una crescita del problema a dimostrazione di come interventi di educazione e formazione sono importanti soprattutto tra i giovani.
Studi europei hanno dimostrato come dove lo Stato sociale è attento al problema il fenomeno del Gap è ridotto”.
PressGiochi
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