Lunedì scorso avevamo dato notizia della pubblicazione del Report sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti pugliesi redatto a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Dipartimento della salute Regione Puglia, con
Lunedì scorso avevamo dato notizia della pubblicazione del Report sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti pugliesi redatto a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Dipartimento della salute Regione Puglia, con la collaborazione delle istituzioni scolastiche. La ricerca, condotta tra quasi 6500 studenti pugliesi tra i 15 e i 19 anni di 74 scuole superiori svela come tra gli abusi e le dipendenze rientri anche il gioco d’azzardo. Forte la preoccupazione del vicepresidente Giuseppe Longo per la situazione, così abbiamo deciso di approfondire la ricerca.
Come denuncia l’Osservatorio regionale – che in attesa dell’attivazione dell’Osservatorio sul gioco, tra le varie dipendenze si occupa anche di Gap – il gioco d’azzardo porta con se un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria dipendenza comportamentale. Il 13,5% degli intervistati (stima: 29764 studenti) riporta di aver giocato d’azzardo. L’età in cui prevale il consumo è 19 anni; si passa infatti da un 10% di prevalenza del gioco tra i ragazzi di 15 anni a quella di 17,8% tra i 19enni, rispetto ovviamente agli altri tipi di abusi.
I giochi a cui maggiormente gli studenti si dedicano anche tutti i giorni sono i giochi online in genere con una incidenza del 4% sui giocatori settimanali, il poker (anche online) e il bingo (rispettivamente l’1,8% e l’1,9%), seguono giochi di carte, Totocalcio, Lotto, Gratta e Vinci (1,2), Superenalotto e lotterie in genere ed infine scommesse sportive e ippiche (1,0%).
Per quanto riguarda gli altri tipi di abusi, dal report emerge che il 17,3% ha consumato cannabis e che il consumo aumenta passando da una prevalenza di 5,5% nei 15enni al 25,5% nei 19enni. Quanto al consumo di alcol, il 57,8% dei ragazzi ha l’abitudine di bere. L’1,8% ha dichiarato di aver consumato cocaina negli ultimi 30 giorni mentre l’1,1% ha consumato ecstasy.
E pensare che uno dei più grandi allarmi della politica italiana, Pd e Movimento 5 Stelle in primis, è proprio la preoccupazione per la diffusione del gioco d’azzardo tra i minori. Va considerato, dati alla mano, che tra questi stessi ragazzi spende i propri soldi alle scommesse o ai gratta e vinci (giochi preferiti dai ragazzi secondo gli studi dell’Espad, ndr.) solo l’1,0% di essi contro un 1,1% che consuma ecstasy o un 1,8% che si dà addirittura alla cocaina. Pericoli o dipendenze sicuramente ben più preoccupanti.
Per non parlare dell’altissimo pericolo alcol diffuso tra il 57,8% dei giovani pugliesi contro un 13,5% di propensione per tutti i giochi d’azzardo considerati.
E le slot? – Strano, poi, che gli apparecchi da gioco – quelle pericolosissime slot machine tanto bandite – non siano nemmeno contemplati nella graduatoria dei prodotti preferiti dai ragazzi che appunto giocano, e pensare che la legge regionale che mira a rendere la Puglia slot-free, la n. 43 del 2013, attuata per metà e sulla quale pende ancora la decisione di legittimità della Corte Costituzionale, si preoccupa di tenere sale giochi e macchinette a distanza di almeno 500 metri da luoghi sensibili, tra i quali i centri di aggregazione giovanile, le chiese e le scuole.
Ad esser precisi va rilevato che le slot machine sono nominate nello studio tra le abitudini nel tempo libero e non nella sezione dedicata ai prodotti che creano dipendenza. “Tra le attivita meno praticate – si legge – appare il gioco alle slot machine, riferito dal 18,6% degli studenti, piu frequentemente dai maschi che dalle femmine (25,5% contro 11,2%); per i maschi la prevalenza dei giocatori aumenta al crescere dell’eta”.
Non possiamo nemmeno accusare lo studio realizzato dal Dipartimento della Salute pugliese di essere poco attendibile o non estendibile alla popolazione cui si riferisce. E’ stato realizzato seguendo il protocollo europeo, sulla base dello schema classico di campionamento bernoulliano e affianca il Dipartimento politiche Antidroga nella realizzazione a livello locale dello studio SPS.
Ma proseguiamo nella lettura del report. Il gioco d’azzardo, anche nel nostro Paese,- continua l’OER – ha assunto dimensioni rilevanti, anche se non ancora ben definite, grazie a una forte spinta commerciale facilmente percepibile dalle innumerevoli pubblicità che sempre più sono presenti sui media.
Il fenomeno del gioco d’azzardo e sempre più diffuso tra gli studenti e le studentesse nel nostro Paese.
Come riporta la ricerca, nell’ultimo mese oltre il 64,6% degli intervistati non ha puntato cifre di denaro, il 19,6% ha scommesso meno di 10 euro, il 9,3% da 11 a 50 euro, il 2,5% oltre 51 euro e il 4,0% non ha risposto al quesito. Il 12,2% dei ragazzi ha dichiarato di aver sentito il bisogno di puntare cifre di denaro sempre più alte ed il 7,8% lo ha fatto; giocando più di quanto si era riproposto di fare. Il 9,6% si e sentito in colpa per via del denaro che spende al gioco.
I giovani maschi pugliesi prediligono i giochi come il poker (anche in solitaria come il poker on-line) e le scommesse sportive o ippiche in agenzia o internet, ma soprattutto il totocalcio; tali giochi vengono praticati anche tutti i giorni. Il Gratta e vinci/Lotto istantaneo risulta il gioco in denaro preferito dalle donne.
Pur di giocare, l’8,6% dei ragazzi ha dichiarato di aver mentito ai propri genitori sulla reale cifra spesa al gioco ed il 3,4% ha avuto proprio delle discussioni in famiglia per via del gioco. Solo il 4,9% ha pero mentito mentre stava giocando sulla reale cifra vinta. Una parte del questionario e dedicata ad analizzare le possibili criticita legate al gioco d’azzardo e, secondo le risposte fornite, il 10,5% di coloro che giocano presentano un profilo di rischio moderato o grave di sviluppare gambling. Il 14,1% dei ragazzi ha dichiarato di esser tornato a giocare dopo aver perso soldi solo per cercare la rivincita.
Il 4% afferma di essere stato criticato per via del vizio del gioco e non ammette che tale critica possa avere un fondo di verità. Il 5,2% ha avvertito il desiderio di non giocare più, non riuscendo pero a mantenere tale volere. Tra gli intervistati, il 2,6% ha dichiarato di aver chiesto soldi in prestito pur di continuare a giocare ed il 2,6% di aver fatto assenze a scuola per andare a giocare.
La conclusione che possiamo trarre è semplicemente quella di non sottovalutare il pericolo che può rappresentare il gioco d’azzardo per i giovani, ma di non usare due pesi e due misure, analizzando la realtà della situazione e adottando misure intelligenti che mirino in primo luogo a tutelare veramente i giovani da quelli che sono i prodotti più dannosi senza creare allarmismi che hanno più il sapore di propagande politiche che non altro.
Cristina Doganini – PressGiochi
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