Osvaldo Asteriti torna a parlare di azzardo pubblico soffermandosi sull’informazione. “Il gioco d’azzardo, per ammissione dello stesso Governo, è sfuggito di mano ai suoi gestori- commenta l’avvocato- diventando un
Osvaldo Asteriti torna a parlare di azzardo pubblico soffermandosi sull’informazione.
“Il gioco d’azzardo, per ammissione dello stesso Governo, è sfuggito di mano ai suoi gestori- commenta l’avvocato- diventando un fenomeno che per le sue dimensioni, ma soprattutto per le sue implicazioni sociali, economiche e finanche sanitarie, non può essere ignorato né tanto meno sottovalutato. I dati quali/quantitativi del fenomeno sono sconfortanti e restituiscono la chiara percezione del reale atteggiamento dello Stato nei confronti dei giochi con vincite in denaro, al di là di generiche dichiarazioni di intenti e di ipocrite petizioni di principio”.
“Nel 2015- continua- oltre 88 miliardi di raccolta, una montagna di soldi sottratti all’economia reale del paese, bruciati per inseguire una chimera irraggiungibile, il premio che cambia la vita, grazie ad un marketing aggressivo e suadente, presentato come a portata di mano, ma il gioco d’azzardo legale non è solo fatto di grandezze economiche, è anche, soprattutto, disagio sociale, sofferenza personale, malattia. Secondo stime dello stesso Ministero della Salute, ci sono oggi in Italia oltre 800.000 malati di Gap e circa due milioni di giocatori problematici. Il dato epidemiologico, a causa di ‘pregiudiziali’ economiche, viene taciuto, banalizzato, minimizzato, senza contrastare le reali ragioni della diffusione della dipendenza, definita con un callido eufemismo come ‘ludopatia’.
Dalle ‘dimensioni’ dell’offerta, centinaia di diversi tipi di giochi d’azzardo, tutti caratterizzati da una enorme rapidità di consumo: una partita alle slot dura 4 secondi, per grattare un tagliando delle 58 lotterie istantanee attive non occorre di più, agli inganni delle “quasi vincite”, dalla insidia delle mini vincite ad una pubblicità spregiudicata e ingannevole: un testimonial di grande presa pubblicizza il gioco d’azzardo, che effettua una estrazione ogni 5 minuti, con un claim insinuante ‘10 e lotto, questo sì che è un gioco’, con la solita rimozione del termine azzardo. Roba da codice penale”.
“Il gioco d’azzardo è un servizio pubblico- prosegue Asteriti- basterebbe, ad esempio, un decreto del Ministro delle finanze per disinnescare un meccanismo che caratterizza tutti i giochi con vincite in denaro, in grado di favorire la comparsa della dipendenza: le piccole vincite. Nelle lotterie istantanee un premio su due restituisce al giocatore la somma giocata, più di nove premi su dieci, poco di più.
La domanda è cosa e come fare per fermare questo terribile golem? Sicuramente meno proclami politici e più azioni concrete, meno organi di facciata, che non hanno funzionato e non funzioneranno mai, tranne che per dividersi risorse pubbliche, e più campagne di informazione vera, non affidata ai monopoli o ai concessionari, in evidente conflitto di interessi”.
“Una informazione schietta e efficace- conclude- senza ipocrisie, che chiarisca il reale pericolo del gioco d’azzardo, un pericolo che corre chiunque si avvicini alla sua pratica, anche a causa dei suoi meccanismi insidiosi e degli inganni che nasconde, senza proporre modelli inverosimili come il ‘giocatore responsabile. Una informazione che aiuti, chi voglia, a modificare il proprio atteggiamento verso il gioco d’azzardo, passando dall’attuale consenso disinformato ad un più consapevole dissenso informato”.
PressGiochi
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