13 Gennaio 2025 - 06:30

Mestre. Convegno Sapar, Crepet: “Non sottovalutiamo il pericolo dei giochi online”

Dialogo con le istituzioni del territorio veneto, con esperti del settore scientifico e delle forze dell’ordine. “Gioco legale, parliamone a carte scoperte”, il convegno patrocinato dall’Associazione Nazionale Sapar, ha fatto

29 Aprile 2016

Dialogo con le istituzioni del territorio veneto, con esperti del settore scientifico e delle forze dell’ordine. “Gioco legale, parliamone a carte scoperte”, il convegno patrocinato dall’Associazione Nazionale Sapar, ha fatto tappa a Mestre, in un incontro basato sul confronto fra gli operatori del settore e i rappresentanti delle amministrazioni locali.

Il dibattito è entrato subito nel vivo, con l’intervento di Manuela Lanzarin, Assessore ai servizi sociali regione Veneto: “In questi anni – riporta Automatnews.it – le regioni hanno legiferato, c’è stato un articolo apposito nella finanziaria in cui si diceva cosa doveva fare ogni istituto. Il nostro intento è quello di creare linee guida e normative che siano il più possibile uniformi (distanze luoghi sensibili, orari apertura, pubblicità).

Non dobbiamo, con vincoli e normative, portare al proliferare dell’illegalità. Il risvolto è che ci sono numeri allarmanti, è diventata una piaga e un’emergenza. I centri di mutuo aiuto istituito a supporto di persone e famiglie hanno numeri importanti.  Abbiamo un numero verde nella usl del padovano, sono seguiti 123 casi in via sperimentale con progetto specifico. Ma sicuramente è necessario capire qual è il metodo migliore”.

 

L’intervento del presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, Raffaele Curcio, è deciso: “La cosa più importante è che ad oggi nessun Comune ha verificato se le regolamentazioni hanno avuto effetti positivi. La periferia si sta riempiendo di sale, dove la percezione del sociale aumenta. I giocatori si sono spostati anche verso altre offerte di gioco. Chi fa qualcosa lo fa per avere un effetto positivo. Oggi mi domando se le amministrazioni locali hanno monitorato risultati. In Italia ci sono offerte di gioco dove non c’è potere di limitazione, ovvero il gioco online, che ha sviluppato proposte identiche rispetto al gioco fisico, che però è visibile e quindi più controllabile. Un amministratore deve vedere che, se gli effetti non sono quelli sperati, deve cambiare strategia. Oggi è arrivato il momento di fare una regolamentazione organica. Si era iniziato con la delega fiscale, però sono cose che vanno a rilento, ma non c’è uno studio approfondito né un coinvolgimento delle parti in gioco. Voglio ricordare che la formazioni e l’educazione degli operatori è stato fatto dai privati non dallo Stato”.

 

Anche lo psichiatra Paolo Crepet conferma ancora una volta: “Rimane il problema dei dati. La raccolta dati telefonica, come indicato dall’Assessore Lanzarin, è opinabile. Ci sono due fasce deboli, minori e anziani, e sono quelli che giovano del gioco online e non del gioco di strada, diciamo così. Se ho opportunità di giocare comodo in casa, non ho nessun controllo. Ha ragione il presidente Curcio, mi si dica se a fronte di un’azione messa in campo c’è stato un miglioramento. È una situazione evidentemente strumentale, dei gratta e vinci non se ne parla, ma c’è chi se ne compra cinquanta per volta.

Io non sono sicuro che vi sia un’unitarietà sulla parola malato di gioco, dal punto di vista sanitario viene interpretato in maniera diversa. Io gioco perché sono depresso e sono multidipendente. Ho il timore che questo sia più un problema sociale che di salute. Quello dell’alcolismo costa un’enormità, però non se ne parla perché soprattutto in Veneto si dice che è nella tradizione”.

 

Interviene quindi Gianluca de Benedictis, Colonnello della Guardia di Finanza di Venezia: “Fondamentale la collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per strutturare i controlli in maniera oculata.

La strategia operativa comporta un analisi di rischio attraverso controlli degli apparecchi sul territorio, e un dialogo con le associazioni di categoria. Inoltre svolgiamo indagini di polizia giudiziari al fine della tutela del gioco legale che rientra come primo obiettivo strategico del corpo per il 2016”.

 

Sossio Vitale, Presidente Commissione Bilancio Comune di Treviso e firmatario della normativa del comune trevigiano dichiara: “I veri ludopatici li dovete conoscere voi, dovete avere voi la percezione ultima di chi ha problemi, su questo bisogna parlarsi in maniera chiara. Nell’ordinanza a mia firma ho messo gli orari, chi vuole derogare presenti al comune una proposta per la prevenzione e il contrasto alla ludopatia che il comune potrà valutare. Non posso vietare il gioco, però c’è gente che non si sa controllare. E la regione Veneto spende l’80% del bilancio in sanità, però solo 15.000 euro sono destinati alla cura delle dipendenze”.

 

Anche Giorgio d’Este, Assessore alla sicurezza del Comune di Venezia, rincara la dose: ”Va tenuto conto del risvolto sociale della sicurezza sul territorio. Mettere delle limitazioni orarie è spesso dettato da una richiesta cittadina che  ha un’insicurezza percepita e reale, poiché si ritengono le sale luogo d’incontro per i criminali. Il tema è arduo da affrontare, perché riscontriamo difficoltà a trovare sul territorio una campagna di sensibilizzazione. Mi preoccupa un po’ di più l’aspetto del gioco online , facilmente possiamo accedere a qualsiasi gioco: questo è veramente pericoloso”.

 

Conclude quindi Maurizio Franceschi, presidente Confesercenti Veneto: “Il tema è complesso, non può essere affrontato senza parte economica, dell’industria e del gettito fiscale. Dietro al fatturato ci sono imprese e lavoro, e bisogna tenere conto anche di questo. Proibire e limitare non ha effetti, dove metti un limite subentra il gioco illegale. Necessario affrontare con serietà anche il tema legato a imprese e lavoro”.

PressGiochi