24 Novembre 2024 - 06:28

Regione Aosta: respinta mozione sulla sospensione della delibera sui controllori del Casinò

La sospensione della deliberazione della Giunta regionale con cui sono state individuate le eccedenze dei controllori presso la Casa da gioco di Saint-Vincent è stata al centro della seconda mozione

21 Aprile 2016

La sospensione della deliberazione della Giunta regionale con cui sono state individuate le eccedenze dei controllori presso la Casa da gioco di Saint-Vincent è stata al centro della seconda mozione presentata congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e ALPE, discussa nella seduta consiliare di questa mattina.

Il testo è stato respinto con 20 astensioni (UV, SA e PD-SVdA) e 14 voti a favore e impegna il Governo regionale sospendere la delibera n. 278 del 26 febbraio 2016, limitando per ora la riduzione dei controllori a quelli prossimi alla quiescenza lavorativa.

«La deliberazione adottata dalla Giunta ha individuato le eccedenze di 12 controllori – ha spiegato il Capogruppo dell’UVP Luigi Bertschy –, ma, dai lavori della Commissione consiliare, è emerso come in realtà non si tratti di eccedenze, bensì di una indicazione politica di riduzione, comportando una riorganizzazione del servizio che, se attuata, limiterà l’azione di controllo all’interno della Casa da gioco. Quello dei controllori era un servizio specialistico dell’Amministrazione regionale, dove per anni si è investito facendo formazione. Oggi queste persone vengono riportate all’interno della Regione e ci vorrà un lavoro enorme affinché siano riorganizzate: ci chiediamo quindi cosa ci sia di efficiente in questa manovra. Se le telecamere saranno sufficienti per sostituire 12 persone, lo vedremo nel futuro, ma noi avremo comunque perso una parte di un servizio specialistico. Chiediamo quindi di sospendere la delibera, che secondo noi è nata da un lavoro non corretto dei dirigenti. Non è questo il sistema di procedere.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha aggiunto: «In Commissione, quando ci sono state le audizioni, c’è stato un clima surreale, dove nessuno, Assessore e dirigenti, si sentiva il padre di questa scelta. Non è un discorso sulle quantità, ma deve essere di qualità: ci deve essere un indirizzo politico. Vogliamo conoscere la ratio di questa operazione: si voleva un risparmio? Oppure si è deciso di abbassare drasticamente il controllo sulla Casa da gioco? Perché non si è rivisto il comparto regionale nel suo complesso?»

 

L’Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha replicato: «Stiamo parlando di una macchina che deve fare i conti con una situazione che non è più quella di prima; bisogna fare i conti con scelte che devono obbligatoriamente andare in questa direzione. I dati parlano chiaro: nel 2005 gli introiti con relativi volumi di gioco erano 120 milioni, passati a 98 milioni nel 2010 e poi a 64 milioni nel 2015.  Nel 2005 gli ingressi erano settecento mila, nel 2010 610 mila e nel 490 mila nel 2015. Alla luce di questa fotografia, a fronte di una drastica diminuzione dell’attività, l’Amministrazione regionale, non con la volontà di colpire i dipendenti, vuole procedere alla riorganizzazione operativa di questo sistema. Abbiamo quindi avviato una contrattazione con le parti e le Organizzazioni sindacali, con dieci incontri per cercare un percorso condivido sulle risorse che risultano essere in esubero. Con la riorganizzazione del sistema del controllo viene mantenuta la turnazione sui sei servizi come attualmente accade, viene garantita la presenza di almeno quattro controllori per turno. Il servizio viene rivisto, ma rimane il controllo della Regione attraverso il lavoro di 29 controllori, anche con l’integrazione di telecamere. I dipendenti in esubero non saranno licenziati, ma riallocati con funzioni diverse all’interno dell’Amministrazione regionale. Non è la prima volta che si riorganizzano i servizi della Casa da gioco, in base alle mutate esigenze. Pertanto, non ravvisiamo le ragioni per chiedere la sospensione della delibera.»

 

Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha aggiunto: «Dal 2008 ad oggi nell’Amministrazione regionale siamo passati da 2.871 dipendenti a 2.693, riducendo anche i dirigenti da 143 a 118. Questo sta a significare che si monitorano gli esuberi. In merito alle pensioni, sostituiamo un dipendente su dieci. Sono misure adottate tenendo conto della situazione regionale. L’atto che riguarda i controllori non è a sé stante, si inserisce nella logica seguita dall’Amministrazione regionale.»

 

Il Capogruppo dell’UVP Luigi Bertschy ha evidenziato: «Si sta asciugando la pianta organica regionale, le eccedenze si dichiarano andando a vedere come lavorano i servizi. Non vorrei che si sviluppasse una difesa corporativa. Ribadiamo la nostra richiesta: essere seri su questo genere di atti. Il senso deve essere quello di rendere efficiente la macchina amministrativa, dietro ai numeri ci sono scelte serie, con ricadute importanti per le famiglie. Oggi stiamo parlando di professionalità che dopo decenni devono cambiare lavoro: questa operazione è fattibile, ma solo se indispensabile. Teniamo conto che stiamo anche bloccando la graduatoria di un concorso. Speriamo che la nostra sia almeno una segnalazione che spinga compiere ancora meglio gli atti ricognitivi da parte dei dirigenti.»

 

Il Capogruppo dell’ALPE Albert Chatrian ha ribadito: «Sappiamo che tutto è cambiato, ma volevamo far rilevare che all’interno dell’Amministrazione regionale ci sono zone intoccabili. Questo era lo stimolo contenuto in questa iniziativa. La nostra preoccupazione resta il fatto che si voglia smantellare un servizio di controllo fondamentale, perdendo qualità, a favore delle telecamere.»

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