Nell’ambito dello studio pubblicato a marzo dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, il Consiglio Nazionale di Ricerca di Pisa nell’ambito dello studio ESPAD, European School Project on Alchol and other
Nell’ambito dello studio pubblicato a marzo dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, il Consiglio Nazionale di Ricerca di Pisa nell’ambito dello studio ESPAD, European School Project on Alchol and other Drugs, sui comportamenti a rischio tra gli adolescenti nel gioco d’azzardo, sono state avviate numerose le iniziative che hanno avuto luogo sul territorio: a partire dalla l’ULSS 6 di Vicenza, l’ente incaricato della gestione dei servizi sanitari della provincia che ha denunciato l’attività di 15.500 studenti giocatori d’azzardo solo sul territorio vicentino e ha organizzato, insieme con l’Ufficio Scolastico Territoriale, un progetto per le scuole volto a stimolare il dialogo attraverso una serie di attività formative e d’informazione sui rischi della patologia del gioco d’azzardo. Il primo premio è andato alla dottoressa Francesca Sisinna, docente di economia politica che ha presentato il progetto Gioco malato legalizzato che coinvolge gli studenti ad adoperarsi in minuziose ricerche in rete che riguardano i regolamenti, i dati statistici, le leggi italiane e le testimonianze presenti sul web.
Una formazione basata sulla prevenzione e sulla fiducia nel sistema scolastico e nell’assistenza sanitaria come a Imola dove l’Usl in concerto con la Caritas e l’amministrazione comunale ha presentato un progetto che ha coinvolto 3224 studenti a cui è stato sottoposto un test in anonimato. Dai risultati è emerso che solo il 30% di questi non ha mai giocato denaro in vita sua, il 38% è convinto che esista una strategia per incrementare le possibilità di vittoria, ignorando quindi la vera natura dei risultati che è del tutto casuale e che il 34% dichiara di giocare semplicemente per “passare il tempo”, evidenziando basse percentuali di chi crede realmente di potersi arricchire.
Secondo la dottoressa Alessandra Buja dell’Università degli Studi di Padova l’incremento esponenziale è anche frutto della società in cui viviamo: “i giovani di oggi sono la prima generazione per cui le occasioni di gioco e di azzardo sono sempre più vicine: i tabaccai con sistemi per scommesse sono ad ogni angolo, sono aumentate le sale dedicate e la rete ha sdoganato il gioco anche ai più piccoli e ai meno esperti”.
PressGiochi