13 Gennaio 2025 - 06:59

Binetti (Ap): “Sul fronte del gioco, serve una rinnovata etica pubblica per superare malaffare”

“Arrivano notizie inquietanti sul fronte del gioco d’azzardo mentre lo Stato incassa il surplus delle giocate senza ritenere di dover fronteggiare più e meglio obiettivi come quelli della prevenzione e

11 Aprile 2016

“Arrivano notizie inquietanti sul fronte del gioco d’azzardo mentre lo Stato incassa il surplus delle giocate senza ritenere di dover fronteggiare più e meglio obiettivi come quelli della prevenzione e della cura. E’ aumentato il numero delle macchinette in giro per i locali: bar e sale gioco; aumentata la frequenza nelle sale di giovani e a volte di giovanissimi; ridotto il controllo sui flussi dei giocatori; diversificata l’offerta pubblicitaria, ma comunque in crescita esponenziale, nonostante i divieti. Come effetto paradossale ci dicono dai Centri di recupero: ridotto il trasferimento di risorse; impossibile comminare multe e porre limiti ai luoghi di gioco; assente l’Osservatorio. Lo Stato, il Governo per meglio dire, riesce a peggiorare di volta in volta lo stato delle cose: qualunque decisione prenda. O meglio ancora qualunque decisione annunci scordandosi di prenderla concretamente”.

 

Lo afferma l’onorevole Paola Binetti di Area popolare.

“Qualcuno evidentemente ritiene che questa sacca di illegalità, questo canale di impoverimento delle famiglie, questo piano inclinato lungo il quale precipitano gradatamente le persone più fragili sia figlio di un Dio minore e a nessuno competa prendersene cura. Per inciso – prosegue Binetti – nessuno dei candidati sindaco di Roma ha detto una sola parola su questa piaga purulenta della città. Solo il MEF con i suoi silenzi e le sue furbizie fiscali, con le sue minacce e le sue promesse riesce ad incassare sempre più dal gioco, mantenendo un braccio cortissimo quando dovrebbe restituire ciò che afferra avidamente tra regole e regolamenti; tra leggi annunciate e mai applicate.

Il Governo è gravemente inadempiente su questo fronte e a nulla valgono le chiacchiere con cui cerca di convincere del contrario famiglie ed associazioni del settore.

Basta farsi un giro sulla via Tiburtina o sulla via Aurelia, per citare solo due delle strade consolari romani a più alta densità di comportamenti ad alto rischio e di offerte più o meno illegali di gioco, di soldi prestati ad usura per pagare i debiti di gioco, di disagio macroscopico per famiglie sull’orlo di una crisi di nervi. Un Governo in flagrante conflitto di interessi manda un pessimo segnale ai futuri sindaci – conclude Binetti – e solo un soprassalto di dignità e una rinnovata consapevolezza di cosa sia l’etica pubblica, in mezzo a tanto squallore, potrebbe far intravedere un cambio di passo in questo Paese e in questa città”.

PressGiochi