“Mai demonizzare il gioco perché il gioco fa parte della vita umana è ha valenza antropologica: è distensivo, insegna le regole e la disciplina, canalizza l’aggressività. Il gioco d’azzardo è
“Mai demonizzare il gioco perché il gioco fa parte della vita umana è ha valenza antropologica: è distensivo, insegna le regole e la disciplina, canalizza l’aggressività. Il gioco d’azzardo è invece un fenomeno sociale, che diventa piaga allorché diventa per troppe persone dipendenza”. Lo afferma Antonio Dell’Olio, lo psicologo Mauro Dell’Olio e il vicario episcopale don Franco Lorusso del Laboratorio Cittadino di Pastorale Sociale di Bisceglie.
Se solo a Bisceglie si contano 96 tra centri scommesse e sale slot, non è difficile ipotizzare che i giocatori abituali e compulsivi siano molti più di quelli che si rivolgono ad un centro di aiuto psicologico, anche quando sono già finiti in un giro di usura e hanno rotto i rapporti con la società. Del resto i comportamenti «persistenti, ricorrenti e maladattivi – come definiti dal dott. Mauro Dell’Olio dell’associazione Psyché – dei giocatori patologici» sono comuni a molti, anche laddove non esattamente manifesti.
«È anche compito della Chiesa, che non si è ancora espressa con nessun pronunciamento magisteriale – ha spiegato don Franco Lorusso – farli emergere e contrastarli. Se negli anni ’60 e ’70 sono nate tante comunità contro la droga e per il reinserimento sociale dei tossicodipendenti, è giusto che ora ci si impegni per arginare questa nuova piaga sociale».
PressGiochi