Osvaldo Asteriti attacca nuovamente il Gratta & Vinci. “E’ attiva dal 24 marzo, la sessantatreesima lotteria nazionale a estrazione istantanea, denominata’BIG 5’- commenta l’avvocato- i profili di ingannevolezza e gli
Osvaldo Asteriti attacca nuovamente il Gratta & Vinci. “E’ attiva dal 24 marzo, la sessantatreesima lotteria nazionale a estrazione istantanea, denominata’BIG 5’- commenta l’avvocato- i profili di ingannevolezza e gli elementi di rischio per la salute dei giocatori che contiene sono i medesimi di tutte le altre e come sempre poggiano sulla stessa struttura premi della lotteria. Il prezzo del biglietto è fissato in 5 euro e con il primo lotto ne vengono distribuiti 48.960.000, per un incasso atteso di 244.800.000 euro, di cui il 71,96%, pari a 176.166.000 euro, viene restituito ai giocatori sotto forma di “premi”.I premi complessivamente sono 20.383.776, ma chi ci segue da un po’ di tempo sa che non c’è da stare allegri. Il 70,85% del totale, 14.443.200, sono premi che restituiscono la giocata, 5 euro, mentre un altro 24%, 4.896.000, sono premi da 10 euro, insomma restituiscono … due giocate. Per fermarci ai premi più modesti, un altro 5% del totale sono premi da 25 e 50 euro, che sommati ai precedenti formano un bel … 99,53%”.
“Nel gratta & vinci in esame- continua- la percentuale che rimane ai monopoli sugli incassi è di circa il 30%, 68.630.000 euro, che entreranno nelle voraci tasche del gestore solo grazie alla vendita di tutti i biglietti distribuiti. Quale sistema migliore per assicurarsi questo risultato che ‘finanziare’ il rigioco, con vincite modestissime, da utilizzare immediatamente per continuare a giocare, acquistando uno o più tagliandi. La conferma anche ‘ideologica’ di questo meccanismo nella medesima struttura premi. Nel montepremi del g&v ‘BIG 5’ ci sono 6 premi massimi da 500.000 euro e 6 premi da 50.000 euro, mentre troviamo 19.339.200 ‘premi’ da 5 e 10 euro, di cui abbiamo chiarito la funzione. Attraverso questi ‘premi’, i monopoli restituiscono ai giocatori 140.515.200 euro, sicuri che verranno rigiocati, consentendo loro così di incassare il 30% atteso sulle vendite.
“Un modesto calcolo cui dice che con i premi da rigiocare, che sarebbe più esatto chiamare ‘incentivi al rigioco’- conclude- si potrebbero confezionare altri 281 premi da 500.000 euro, o 2.810 premi da 50.000, attualmente solo 6. Ma forse, se non fossero finanziati dai monopoli con gli incentivi appositi, i mini premi, i giocatori giocherebbero di meno, rischio che i monopoli non intendono assolutamente correre”.
PressGiochi
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