Durante la terza giornata di Enada Rimini, la fiera primaverile dedicata al gioco pubblico, si è parlato di amusement e di gioco d’azzardo nel convegno organizzato dall’associazione Sapar e alla
Durante la terza giornata di Enada Rimini, la fiera primaverile dedicata al gioco pubblico, si è parlato di amusement e di gioco d’azzardo nel convegno organizzato dall’associazione Sapar e alla quale hanno partecipato il presidente Curcio, l’on. Giovanni Paglia del Sel, il dr. Carlo Cuomo (Iuvad) e l’avv. Cino Benelli incaricato recentemente di affrontare i temi e i problemi che oggi bloccano in Italia l’intrattenimento puro.
“Quella di Enada – ha esordito Raffaele Curcio – è una fiera cui fanno parte operatori che investono in maniera importante anche se il settore, pur essendo una componente dell’economia italiana importante, non viene percepito in maniera corretta a causa di preconcetti sicuramente esistente. Si agisce sempre ed esclusivamente sulla leva fiscale senza dare agli operatori prospettive valide per progettare il futuro.
Dopo gli attacchi delle autonomie locali sulle slot machine, si inizia a vedere anche una demonizzazione per quanto riguarda gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro. Dobbiamo partire da una regolamentazione dalla quale partire, da una analisi che permetta di affrontare il gioco a 360 gradi. Se dobbiamo iniziare un percorso di rivisitazione del gioco si tenga anche in considerazione la necessità di interventi che possano contenere l’offerta senza mettere esclusivamente l’accento sugli introiti fiscali”.
“Va detta sicuramente una cosa corrette: negli ultimi anni c’è stata sul gioco una evoluzione normativa troppo frequente, l’aspetto normativo è determinante per incidere sul mercato e sulla produzione delle aziende. La politica – ha dichiarato Giovanni Paglia del Sel – ha sicuramente una responsabilità, soprattutto chi, prima, ha consentito una esplosione dell’offerta, ma oggi non possiamo pensare che una offerta così importante che ha prodotto una patologia tanto lasci indifferenti le istituzioni.
Da una fase di espansione si andrà ad una fase di restrizione del mercato.
La politica deve capire – come compensare le entrate attese dal settore, comprendendo le varie identità presenti nella filiera. Mi sono sempre preoccupato del gioco nel suo complesso, non solo delle slot in particolare. Mi preoccupano le condizioni inserite nel bando del lotto che hanno permesso solo a Lottomatica di partecipare al bando.
E’ stato sbagliato non coinvolgere le autorità locali nella decisione della localizzazione dell’offerta di gioco.
Il gioco online rappresenta sicuramente un pericolo, sul quale risulta anche difficile intervenire. Mi preoccupo sia dell’offerta fisica che online. Non appartengo alla corrente proibizionista, credo abbia sbagliato il comune di Bolzano a cancellare l’offerta, ma penso che ci sia distinzione tra controllare e regolare o far pressione per far crescere un determinato settore. Questo porta a sviluppare un problema sociale.
Sugli apparecchi da intrattenimento puro, nulla in contrario, esistono da sempre anche se ritengo che sui ticket dovrebbe esserci un limite all’accumulo dei tickets. Si deve giocare per divertimento non per il premio finale”.
Nel 2006 la Direttiva Servizi, recepita in Italia nel 2010, ha previsto l’esclusione del solo gioco d’azzardo, concepito a livello comunitario come quello a vincita in denaro. La Commissione Europea – ha affermato l’avv. Cino Benelli – ha spiegato che i giochi non a vincita rientrano nella direttiva servizi perché non rientranti tra quelli considerati d’azzardo. Questo è un elemento determinante che permette all’intrattenimento puro di non rientrare nella gestione pubblica che caratterizza l’azzardo. Quindi il gioco ‘non d’azzardo’ non è monopolizzato e regolato da un regime di libero mercato. Questo, tuttavia, non significa che questo comparto non possa essere regolamentato. Ma laddove non è regolato, lo stato deve rispettare i parametri di mercato stabiliti dalla Commissione europea attraverso la Direttiva servizi.
La materia del gioco senza vincita in denaro è caratterizzata da una vera e propria oscurità di regole dettate da circolari anche difficilmente reperibili. Il quadro normativo è sproporzionato ed incoerente, men che meno trasparente. Questa situazione non è pensabile”.
PressGiochi
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