La provincia autonoma di Bolzano dal 2010 ha dato il via alla politica proibizionistica contro il settore del gioco pubblico, con particolare riferimento agli apparecchi da intrattenimento e divertimento. Lo
La provincia autonoma di Bolzano dal 2010 ha dato il via alla politica proibizionistica contro il settore del gioco pubblico, con particolare riferimento agli apparecchi da intrattenimento e divertimento. Lo scorso anno il governo della provincia autonoma nel fare il punto della legge del 2010, ha dovuto confrontarsi con statistiche che hanno evidenziato il mancato raggiungimento degli obiettivi che il legislatore del governo del territorio si era prefissato sei anni fa. A riprova di ciò è utile riportare quanto si legge nelle premesse della delibera dello scorso 15 dicembre: “Secondo una rilevazione sull’offerta di gioco d’azzardo pubblicata nel marzo 2015 e a cui hanno partecipato 109 Comuni su 116, nei Comuni esaminati si trovano in tutto 1.045 apparecchi da gioco in 220 sale. Da quando le slot machine sono vietate nei pressi delle zone sensibili, sono stati installati negli esercizi pubblici di queste aree degli apparecchi online, i cosiddetti “totem”, ufficialmente destinati alla ricarica di carte valore e carte telefoniche, ma in effetti utilizzati per giocare d’azzardo online. Da quando si è diffusa questa pratica, il numero delle persone dipendenti dal gioco è aumentato del 120%, e in generale si registra un aumento delle ludopatie. Ad esempio il centro terapeutico Bad Bachgart nel 2015 ha avuto in cura 35 persone, e la tendenza è in crescita. La legge provinciale n. 13/2010 ha introdotto delle prime misure specifiche volte a contenere la diffusione delle sale e degli apparecchi da gioco, tra cui la disposizione che ne vieta la presenza in un raggio di 300 metri da svariate strutture”. Da ciò il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano investiva la Giunta provinciale per creare i presupposti legislativi per l’attuazione:
“1. Gli apparecchi per il gioco d’azzardo online, i cosiddetti “totem” sono equiparati da un punto di vista giuridico alle slot machine. Di conseguenza tutti i divieti valgono anche per questi apparecchi.
La settimana scorsa la Giunta regionale, in adempimento della delibera del 15 dicembre 2015, approvava il ddl, in forza del quale i totem vengono equiparati a tutti gli effetti agli altri apparecchi da gioco e perciò vietati a 300 metri dai luoghi secondi, secondo quanto previsto dalla vigente legge provinciale di Bolzano. Negli esercizi pubblici e nelle rivendite tabacchi vengono vietati totem che consentono l’accesso a poker room virtuali. Vengono poi ampliati il numero dei luoghi sensibili; ed infatti nelle aree sensibili rientrano, in aggiunta alle attuali (strutture scolastiche, centri giovanili, spazi frequentati da bambini e giovani) anche tutte le strutture private e pubbliche dei servizi sociali e sanitari.
Purtroppo la provincia di Bolzano – seppur provincia autonoma e a statuto speciale – commette una serie di errori per la miopia che non gli consente di recepire i dettami del governo centrale. Nel corso del 2015 il consiglio regionale prendeva atto del fallimento della legge del 2010 che, contrariamente alle loro aspettative, incrementava il fenomeno del gioco patologico addirittura del 120%. La logica del buon senso avrebbe voluto che il governo della Provincia Autonoma vietasse i c.d. totem, che canalizzano il gioco in circuiti illeciti a danno dei consumatori – che non possono essere in alcun modo tutelati – ripristinando il gioco lecito.
Ciò non è avvenuto: con una scelta normativa non condivisibile il legislatore del territorio – mostrando tutta la propria ignoranza in materia – equipara i totem agli apparecchi da intrattenimento, con una forzatura non suffragata da alcuna norma primaria. Quello che si teme, visto il precedente del 2010, è l’effetto che la nuova delibera della provincia automa di Bolzano potrà avere su tutto il territorio nazionale, anche alla luce di quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016. E’ necessario vietare il gioco illegale, e non certamente l’offerta lecita che canalizza il gioco in circuiti controllati che permettono alle istituzioni competenti di tutelare i consumatori.
PressGiochi
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