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Dl settore agricolo. All’esame della Camera emendamento su una più equa ripartizione del finanziamento all’ippica

Continua questa mattina in aula alla Camera l’esame del decreto di Delega al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché

18 Febbraio 2016

Continua questa mattina in aula alla Camera l’esame del decreto di Delega al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale.

Tra gli emendamenti proposti, l’on. Antonino Bosco di Area Popolare ha chiesto di aggiungere al comma 2-bis, lettera a), dopo le parole: al finanziamento della filiera ippica aggiungere le seguenti: e delle attuali modalità di riparto tra i diversi attori della filiera.

 

Nella seduta di ieri, il relatore Nazzareno Oliviero ha ripercorso gli interventi previsti nel provvedimento ricordando come  “L’articolo 9 modificato nel corso dell’esame in Commissione, delega il Governo, entro il termine di dodici mesi, al riordino e alla riduzione degli enti, delle società e delle agenzie vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, alla revisione della normativa del settore ippico nazionale (secondo un’aggiunta introdotta in Commissione) nonché alla revisione della legge n. 30 del 1991 in materia di riproduzione animale, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:
in merito alle strutture vigilate definizione delle strutture, delle competenze e delle procedure di funzionamento nonché di modalità di chiamata pubblica;
ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse, riducendo il ricorso a contratti con soggetti esterni alla pubblica amministrazione;
utilizzo, per una quota non superiore al 50 per cento, dei risparmi ottenuti per la realizzazione di politiche a favore dello sviluppo e dell’internazionalizzazione del Made in Italy;
riorganizzazione di AGEA, anche attraverso la revisione delle relative funzioni e del sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), nonché del modello di coordinamento degli organismi pagatori a livello regionale, garantendo la realizzazione di una piattaforma informatica che permetta la comunicazione tra articolazioni regionali e strutture centrale;
riordino del sistema dei controlli con conseguente razionalizzazione o soppressione della società AGECONTROL S.p.A., anche mediante trasferimento delle quote societarie al Ministero delle politiche agricole o ad Agenzie da esso vigilate;
revisione della normativa istitutiva dell’Ente nazionale risi al fine di razionalizzarne l’organizzazione in funzione della competitività del settore (aggiunto nel corso dell’esame presso la Commissione);
previsione dell’obbligo di pubblicazione annuale dei dati economici, finanziari e patrimoniali delle attività svolte da ciascun ente, società ed agenzia;
in merito alla riforma del settore ippico nazionale:
riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica, incluse quelle riguardanti i diritti televisivi relativi alle corse estere, la disciplina delle scommesse, la permanenza degli attuali livelli di gettito da destinare al finanziamento della filiera, attraverso la riduzione delle aliquote da destinare all’Erario ed un aumento della raccolta;
istituzione di un organismo cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici e di rendicontazione e ripartizione delle risorse provenienti dalle scommesse e dai finanziamenti statali all’uopo previsti;
in merito al riordino dell’assistenza tecnica degli allevatori e della disciplina della riproduzione animale:
riorganizzazione del settore di consulenza del settore, con l’obiettivo di liberalizzare il settore e di salvaguardare la biodiversità, il benessere animale e la valorizzazione delle produzioni di qualità;
iscrizione ai libri genealogici e ai registri anagrafici come elemento fondamentale per l’individuazione della razza, per la conservazione della biodiversità animale e per la valorizzazione delle razze autoctone;
unicità e multifunzionalità del dato raccolto per la tenuta del libro o del registro;
soppressione dei riferimenti ad enti scientifici e strumentali soppressi;
possibilità di autofinanziamento delle associazioni degli allevatori attraverso l’espletamento di servizi ai soci e l’utilizzo di marchi collettivi”.

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