“Si deve regolare l’intero settore dei giochi, garantire il minimo impatto sociale, combattere l’illegalità, garantendo trasparenza e certezze agli operatori”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella
“Si deve regolare l’intero settore dei giochi, garantire il minimo impatto sociale, combattere l’illegalità, garantendo trasparenza e certezze agli operatori”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella commissione Antimafia e relatore alla riforma dei giochi, in un’intervista su Affari e Finanza di Repubblica.
“Con la legge di Stabilità 2016 – prosegue Mirabelli – si è intervenuti con alcune misure sulla fiscalità del comparto dei giochi, sulla riduzione della pubblicità e dell’offerta nei locali pubblici non dedicati prevalentemente al gioco. Questi provvedimenti, con il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni, riguarderanno un nuovo assetto distributivo delle sale da gioco sul territorio e l’introduzione di nuovi apparecchi più sicuri e controllabili, nonché ulteriori misure per garantire ancora di più legalità e sicurezza al consumatore. Al di là di alcune polemiche che inevitabilmente accompagnano interventi di sistema come questo, si tratta ora di proseguire in questa direzione mettendo mano a una legge di riordino dell’intero settore. Ci stiamo lavorando e nei prossimi giorni in qualità di relatore inizierò in commissione Finanze al Senato le audizioni per avviare l’iter. Così il Parlamento può confermare e concretizzare l’attenzione nei confronti di un settore che può rappresentare, se ben regolato dallo Stato, un asset industriale importante esattamente come lo sono altri”.
“La vera sfida – sottolinea Mirabelli – è che governo e Parlamento, insieme ai Monopoli di Stato e alle forze dell’ordine, proseguano il contrasto all’offerta di gioco illegale favorendo l’emersione ma anche, come prevede il mio disegno di legge, aumentando la deterrenza con l’aumento delle pene e migliorando e strutturando il sistema di prevenzione e controllo individuando responsabilità operative. Da ciò si produrrà un beneficio non solo in termini di presidio della legalità e sicurezza dei giocatori, ma anche l’emersione di posti di lavoro ‘regolari’, con le giuste tutele per gli addetti che oggi lavorano ancora in aree ‘grigie'”.
«La Legge di Stabilità ha introdotto una serie di misure relative al mercato dei giochi che vanno lette e interpretate nel loro insieme e che hanno l’obiettivo di introdurre una serie di novità e opportunità destinate a ridisegnare l’intero mercato dei giochi in Italia. Sul piano degli impatti di tali misure sull’occupazione, purtroppo la questione è un po’ complicata: le nuove imposizioni fiscali, gettito erariale a parte, riducono in modo significativo i margini della filiera e riducono sale e AWP. C’è sicuramente un rischio occupazionale, ma anche qui penso che dare certezze e stabilità al settore possa favorire l’occupazione stessa».
«Governo e Parlamento stanno dimostrando la massima disponibilità a offrire le migliori condizioni alle aziende straniere che vogliono investire in Italia. Forse anche le aziende del gioco che operano nel nostro Paese possono dare il loro contributo proponendo idee e progetti di partnership con player stranieri, attraverso i quali tentare di offrire occasioni a giovani ricercatori e sviluppatori. Anche perché sarebbero le stesse aziende promotrici a trarne un potenziale beneficio, scoprendo magari giovani talenti. E ancora è necessario indirizzare la ricerca verso tutti i sistemi tecnologici e non che potrebbero ridurre l’impatto sociale, organizzare il gioco contrastando le patologie ad esso legate, favorendo allo stesso modo trasparenza e legalità».
PressGiochi
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