24 Novembre 2024 - 18:44

Luigi Nevola (presidente ass. La Sentinella): “Il proibizionismo è la via sbagliata per combattere la ludopatia”

L’associazione culturale La Sentinella che da tempo combatte il GAP  interviene sui recenti avvenimenti con interessanti considerazioni. In particolare analizzando la situazione di Bolzano, Verona e Treviso.   “Stiamo seguendo

04 Febbraio 2016

L’associazione culturale La Sentinella che da tempo combatte il GAP  interviene sui recenti avvenimenti con interessanti considerazioni. In particolare analizzando la situazione di Bolzano, Verona e Treviso.

 

“Stiamo seguendo con attenzione il dibattito in corso a Verona in particolare sul quotidiano la Tribuna di Treviso a proposito di slot- dichiara-  purtroppo dobbiamo riscontrare per l’ennesima volta che come capita in molti comuni italiani, questo è caratterizzato in particolare dalla sterile contrapposizione politica, da posizioni partigiane e da una scarsa conoscenza del tema- dichiara il presidente dell’Associazione Luigi Nevola- così che gli interessi dei cittadini e delle persone affette da gap passano in secondo piano.

 

A Bolzano in particolare, ma anche in altre realtà italiane di cui ci siamo occupati, abbiamo sperimentato il modello proibizionista sul gioco in diverse forme, come tentativo in buona fede di debellare il gioco d’azzardo lecito al fine di aiutare i giocatori affetti da dipendenza patologica. Nulla di più errato e pericoloso”.

 

“E’ stato provato in questi anni che il proibizionismo o le eccessive restrizioni nel settore del gioco d’azzardo- continua il presidente- non producono risultati migliorativi per la popolazione o per i malati di gioco patologico, ma a che al contrario non fanno che spingerli verso l’illegalità e favorire le organizzazioni criminali che subito riempiono il vuoto lasciato dal gioco legale sul territorio. In virtù della nostra esperienza e della nostra collaborazione con il presidente della ‘Società italiana intervento patologie compulsive’, Prof. Cesare Guerreschi, tra i massimi esperti internazionali di patologie legate alle dipendenze, possiamo affermare con sicurezza che il modello proibizionista o fortemente limitativo delle attività di gioco lecito, come quello adottato in questi giorni a Treviso, è fallito e che non può essere contemplato tra quei modelli che contribuiscono a limitare la proliferazione delle dipendenze legate al gioco”.

“ Il nostro auspicio- conclude Nevola- è che il Comune di Treviso possa trovare nei prossimi mesi una soluzione o una mediazione ragionata,  coinvolgendo tutte le parti in causa: gli esperti del settore, gli esperti clinici, la politica tutta, i cittadini e gli addetti del settore del gioco.Le parole chiave per le amministrazione dovrebbero essere: prevenzione, regolamentazione, informazione e mai limitare al confine col proibire. Noi siamo a disposizione per fornire il nostro contributo volontario in questo senso.”

 

PressGiochi

 

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