15 Gennaio 2025 - 11:23

AGCAI: Proroga per aggiornamenti è indispensabile. 28 Gennaio Manifestazione a Roma

Cosa succede se i titoli al 70%, progettati in fretta e senza nessun test sul campo, saranno scarsamente performanti? Dove trova il comparto le risorse finanziarie necessarie ad aggiornare immediatamente 400.000 apparecchi?

19 Gennaio 2016

Cosa succede se i titoli al 70%, progettati in fretta e senza nessun test sul campo, saranno scarsamente performanti? Dove trova il comparto le risorse finanziarie necessarie ad aggiornare immediatamente 400.000 apparecchi? Come possono le aziende di produzione soddisfare una improvvisa domanda illimitata? Troppi danni e troppo alto il rischio di fallimento, impossibile non protestare!

 

Gestori e produttori, – affermano dall’Associazione Agcai – ancora una volta, sono obbligati a fare una corsa contro il tempo per progettare, omologare, acquistare, testare ed installare le nuove tipologie di software con payout al 70%. Una situazione che destabilizza e mette ulteriormente a rischio un settore già martoriato negli ultimi anni. Ma per quale motivo? Come possono i nostri Ministri essere cosí lontani dalla concreta dinamica industriale? È impensabile che l’aggiornamento di 400.000 apparecchi sia effettuato in pochi giorni senza creare nessun problema. Ma nessuno si è preoccupato ne tantomeno ci ha pensato, per questo è indispensabile una Manifestazione a Roma!
Dovrebbe essere semplice capire che senza un periodo transitorio nascono almeno due gravi conseguenze per il settore:

  1. aumento a dismisura dei prezzi per gli aggiornamenti dovuti alla elevatissima ed immediata domanda dei nuovi software. La domanda è infinita mentre l’offerta è limitatissima. Le aziende di produzione, immobilizzate da oltre un anno in attesa della riforma, non sono organizzate ne produttivamente ne finanziariamente e ciò crea, ovviamente, gravi squilibri nel mercato.

 

  1. dubbia qualità dei prodotti dovuta alla frettolosa progettazione degli stessi. È ben possibile, ed anzi è molto probabile, che non tutti i nuovi prodotti con percentuale al 70% siano performanti. Vi è il concreto rischio, quindi, che al danno rappresentato dal costo per l’aggiornamento si aggiunga anche il successivo mancato guadagno dovuto al fatto che si è sostituito un software performante con un software che non piace ai giocatori e che quindi non produce più reddito. Le normali regole del mercato richiederebbero che pochi campioni del prodotto fossero testati dai gestori prima di essere acquistati in quantità. L’urgenza di effettuare la sostituzione degli apparecchi mette dunque in serio pericolo le aziende di gestione che dovrebbero investire al buio.

 

Lo Stato, evidentemente, non si preoccupa di tali nostri problemi, ma è nostro diritto difendere le nostre imprese e le nostre famiglie correndo a Roma a manifestare anziché fare il gioco di chi ci vuole morti facendo solo una inutile e pazzoide corsa agli aggiornamenti. Lo Stato- conclude l’associazione – ha il dovere costituzionale di tutelare il nostro lavoro.

 

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