13 Gennaio 2025 - 08:57

Endrizzi (M5S): “Dal divieto pubblicitario resta escluso il gioco online, settore in massima espansione”

“Il gioco d’azzardo online rende più della droga. Questa volta non lo dice il finanziatore del PD Buzzi, ma Michele Prestipino; questa è la sua amara considerazione. Si tratta di

14 Gennaio 2016

“Il gioco d’azzardo online rende più della droga. Questa volta non lo dice il finanziatore del PD Buzzi, ma Michele Prestipino; questa è la sua amara considerazione. Si tratta di un procuratore aggiunto, che lo dice in merito ad un’operazione che ha scoperchiato 12.000 tavoli da gioco d’azzardo virtuali, per un giro d’affari di 11,5 milioni al giorno”.

 

A portare tra i banchi del parlamento l’operazione della DDA svolta ieri sul gioco online è stato il Senatore Giovanni Endrizzi del M5S che in Aula al Senato ha fatto sapere che “sono state arrestate 11 persone, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma; tra queste, un boss della ‘ndrangheta e un imprenditore specializzato nella raccolta d’azzardo via web vicino ai Casalesi.

 

Bene, – continua Endrizzi – dallo scorso anno, per mesi, mesi e mesi, abbiamo chiesto e richiesto una misura semplice e fondamentale: l’abolizione totale della pubblicità del gioco d’azzardo. Lo abbiamo fatto insieme a tante associazioni che si battono per un’Italia migliore, per la tutela dei giovani e per una cultura in cui i nostri figli siano incentivati all’impegno sociale, politico, nello studio, nell’impresa, nel lavoro e non motivati ad aspettarsi il futuro da un jackpot.

 

Il Governo a parole aveva dichiarato favore a questa proposta, ma poi, in legge di stabilità, di fronte alle nostre reiterate proposte, ha controproposto una misura impalpabile, che farà dipendere questo divieto fantomatico da quello che verrà decretato con un futuro atto del Governo, ovviamente in ballottaggio, in equilibrio con le risultanze della Conferenza Stato-Regioni per quanto riguarda la possibilità di mettere la museruola ai sindaci: un compromesso vergognoso. Da questo compromesso, comunque, resta esclusa proprio la pubblicità online, un settore in massima espansione, che, più di tutti gli altri, entra nei telefonini e nei computer dei nostri ragazzi, che noi lasciamo soli e abbandonati.

Rispetto a questo, – ha concluso – siamo stanchi di avere ragione e di vedercela riconosciuta dopo. Non stanchi come fatica personale, ma perché il dolore che vediamo nel Paese dovrebbe renderci, invece, tutti responsabili”.

PressGiochi