15 Gennaio 2025 - 10:20

Verona (Astro): “Di fronte alla modifica del sistema awp, il gestore deve puntare sulla qualità del servizio offerto”

Preu e Pay out costituiscono emergenze contingenti che potrebbero (forse) anche essere risolte entro breve tempo. Ciò che la legge n. 208 del 28 dicembre 2015 ha definitivamente avviato, –

11 Gennaio 2016

Preu e Pay out costituiscono emergenze contingenti che potrebbero (forse) anche essere risolte entro breve tempo. Ciò che la legge n. 208 del 28 dicembre 2015 ha definitivamente avviato, – afferma Lorenzo Verona del Comitato di Presidenza Astro – è un nuovo modello per la gestione degli apparecchi da gioco lecito.

Non servono cattedre accademiche per “leggere” tra le righe della nuova normativa, nel cui ambito il Legislatore sancisce principi chiaramente votati a cambiare l’attuale scenario. Su questo, più che su altri profili, occorrerebbe dotarsi di capacità di analisi ed eventualmente domandarsi se attuare o meno delle iniziative per evitare le patologie più macroscopiche.

Oggi tutti sono alle prese con il problema dello spread tra la percentuale pay out e l’aliquota del PREU, ma in pochi si rendono conto che tra 12 mesi (o forse 24, o forse 48, poco importa la puntualità di realizzazione di certe tappe), la “questione” potrebbe essere un’altra: potrebbe non esserci più “il congegno awp” per come lo conosciamo oggi, potrebbero non esserci più “i gestori”, per come li conosciamo oggi, potrebbero non esserci più i “bar” come location generaliste per la raccolta di gioco tramite awp, per come oggi li conosciamo.

Oggi non è dato comprendere esattamente come sia meglio approcciarsi al nuovo modello, ma sicuramente è imperativo iniziare ad avvisare tutti i gestori che la loro “attuale” e “generalizzata” realtà imprenditoriale ha iniziato un conto alla rovescia, per volere preciso di un Legislatore che, “con un emendamento di poche righe”, ha posto la parola fine ai due cardini dell’attuale settore:

espansione costante del mercato attraverso la concorrenza “per i punti vendita”,

“leva industriale” affidata ai gestori.

La riduzione degli apparecchi è oramai sancita, così come è sancita la sempre minore capacità di determinazione della dinamicità del mercato da parte delle imprese che comprano le awp per poi gestirle.

Intuitivamente, si affacciano due possibili proiezioni:

quella pessimistica, che per la verità non ha ancora raggiunto sufficienti probabilità di affermazione, e una più “possibilista”, che si fonda su alcune regole industriali consolidate.

Secondo la proiezione pessimistica, in futuro la filiera sarà accorciata attraverso il combinato effetto di una manovra “a tenaglia”: awp da remoto e VLT saranno accomunate da una realtà giuridica similare e da una forte stretta “quantitativa e qualitativa” dei locali abilitati alla raccolta di gioco.

Secondo la proiezione “possibilista”, le caratteristiche finanziarie e aziendali dei concessionari renderanno (seppure con differenti approcci) sempre necessaria la figura di un “preposto” alla complessa gestione “a terra” della raccolta di gioco. In questa ottica l’unico vero “antagonista” del gestore è il gioco on line, in quanto ogni modello di gioco “terrestre” lascia spazio a quelle realtà aziendali dotate di struttura-organizzazione-know how in grado di garantire “la performance”, ovvero un “esito operativo del congegno” che va ben al di là della sua mera “messa in esercizio”.

La prima proiezione deve essere “contrastata” con ogni mezzo, in quanto si limita a privilegiare i profili meno “industriali” del mercato, risolvendosi di fatto nella sola abrogazione del gestore e nella trasformazione dell’attuale scenario in un sistema-VLT.

La seconda proiezione, per restare “possibilista” e non mera teoria, necessita di una azione delle rappresentanze di categoria costante e incisiva per i prossimi 18-24 mesi, ovvero per il verosimile periodo in cui il nuovo modello prenderà progressivamente forma.

La differenza tra le due “ipotesi”, infatti, ruota attorno ad un solo “tassello industriale”, ovvero la possibilità concreta per “il gestore” di potersi ancora proporre sul mercato come “risorsa” e non solo come “cliente del concessionario”. Il discrimine, pertanto, si profila attraverso il ruolo che in futuro verrà riservato alla “qualità” del servizio pubblico gioco lecito, a cui si chiederà “stessa fiscalità” ma con meno awp e meno location. Più sarà elevata la qualità richiesta al “gioco lecito”, più sarà centrale il ruolo di “quel gestore” che con elevata professionalità si occuperà del “territorio” in cui il gioco viene proposto.

 

PressGiochi