24 Novembre 2024 - 19:54

La Regione Veneto e le proposte sul gioco patologico. Guadagnini (Inv). “Contro lo Stato biscazziere lottiamo ad armi impari”

Il consigliere del gruppo Indipendenza Noi Veneto, Antonio Guadagnini, ha recentemente presentato alla Quinta e alla Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto un pdl dal titolo “Norme per la

05 Gennaio 2016

Il consigliere del gruppo Indipendenza Noi Veneto, Antonio Guadagnini, ha recentemente presentato alla Quinta e alla Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto un pdl dal titolo “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio dalla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (Gap)”, una proposta, seguita da interventi simili di altre forze politiche che chiedono un maggiore intervento della regione sul fronte del gioco patologico.

Regione che proprio lo scorso anno aveva introdotto nella legge di Stabilità per il 2015 interventi sia in termini di incentivi fiscali alla lotta al gaming che di distanze per le sale giochi. Nel 2016, tuttavia, i decreti attuativi di queste norme non sono mai arrivate, e lo stesso firmatario di quelle proposte, il consigliere Claudio Sinigaglia del Pd, ha rivendicato in questi giorni la necessità di un intervento anche nei confronti dei comuni veneti.

Abbiamo per questo incontrato il consigliere Guadagnini per capire gli obiettivi della sua proposta e come mai si registri presso gli enti locali un sempre più evidente atteggiamento critico verso lo Stato centrale.

 

Cons. Guadagnini il suo pdl verrà probabilmente accorpato ad altre proposte in Regione. E’ disponibile a lavorare su questo fronte con le altre forze politiche?

Certo, il primo pdl l’ho presentato io, ma il secondo è molto simile, quindi sarà naturale accorparli.

 

Si parla molto dei compiti di cura e prevenzione di Regione, comuni e Usl: quanto conta sviluppare una cultura sana del gioco?

È fondamentale sia la prevenzione che va affidata anche alle scuole che la cura: il servizio sanitario – ha dichiarato a PressGiochi – si deve impegnare fortemente su tale materia, perché il problema sta dilagando, poi sarà importante trovare delle forme di collaborazione con i comuni, i quali possono agire anche con lo strumento fiscale.

 

Cosa pensa della pubblicità del gioco d’azzardo?

Non capisco perché lo Stato consideri il gioco d’azzardo in maniera diversa da droga e prostituzione. Se è legittimo guadagnare sul primo, a mio avviso, è altrettanto legittimo guadagnare sui secondi. Tra l’altro, produrrebbero un gettito fiscale molto interessante.

 

Si propone la riduzione dell’Irap per gli esercenti no slot: in molti comuni questi strumenti non hanno condotto a risultati : ritiene sia un intervento sufficiente per disincentivare gli esercenti dall’installare apparecchi?

Probabilmente no, ma non abbiamo molti altri strumenti a disposizione, vista la posizione dello Stato in proposito.

 

Riguardo il GAP avete citato uno studio presentato alla Camera dei Deputati relativo al 2012, esistono dati recenti nella vostra Regione in merito al numero di giocatori e alle persone in cura?

Sappiamo che il problema si aggrava di giorno in giorno, lo si riscontra anche dai dati che vengono dalle Usl. Poi mi ha colpito il dato empirico della mia esperienza personale: se capita di passare una mezz’oretta in un bar che vende i gratta e vinci, ci si rende conto di quante donne ci giocano.

 

Quanto può influire l’istituzione del marchio “Slot free” nel disincentivare il gioco?

Siamo consapevoli che le armi che abbiamo a disposizione sono deboli, in questo caso si tratta di usare anche tecniche di marketing. Ma ribadisco, fino a quando dobbiamo combattere contro lo Stato biscazziere, combattiamo ad armi impari.

 

PressGiochi

 

 

 

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