23 Dicembre 2024 - 07:51

Tuci (Impr. Ippici): “Basta al teatrino delle rappresentanze, il settore venga affidato ad un organismo privato formato dagli operatori”

“Le Aziende del settore, del galoppo e del trotto, dopo aver assistito al ripetuto teatrino delle cosiddette rappresentanze, purtroppo sempre più inconsistenti e non ben definite, prendono atto della totale

23 Dicembre 2015

“Le Aziende del settore, del galoppo e del trotto, dopo aver assistito al ripetuto teatrino delle cosiddette rappresentanze, purtroppo sempre più inconsistenti e non ben definite, prendono atto della totale assenza di contenuti che anima il loro fare se non quello di voler ribadire la loro esistenza in una compagine surreale che più volte si è già dimostrata totalmente sterile e inconcludente nonché priva di visione strategica.
Abbiamo già assistito – dichiara Enrico Tuci degli Imprenditori Ippici Italiani – ai tentativi di Rappresentanza Unitaria, di CNG, di FNT e di IHRA, tutte sigle completamente vuote di contenuti che hanno prodotto il nulla assoluto se non il tentativo di ostacolare il processo riformante. Adesso tocca al CIN che si propone con un “concentrato” di 18 persone, con il solito stile chiassoso che già è stato etichettato come impresentabile dalle istituzioni che contano.

Se il settore intende rinnovare la pessima stima che ci contraddistingue agli occhi della politica quella del CIN è la strada più efficace.

Le Aziende del settore che noi rappresentiamo – spiega Tuci – ribadiscono la impellente necessità di una Riforma radicale che consegni la gestione del settore nelle mani di un organismo di stampo privatistico formato da ippici come descritto dal testo definito dal Governo e presentato a Palazzo Chigi nell’ambito della Delega Fiscale.
Noi tutti sosteniamo quel documento, l’unico esistente, e lo difenderemo in ogni sede istituzionale, a favore della legalità che riteniamo essere il primo obiettivo, ancor prima dell’aspetto economico, perché non ci sarà futuro per un settore, attualmente intriso in larghissima parte di illegalità, che ormai é costretto ad accettare compromessi che sviliscono il lavoro degli uomini e che offendono il benessere dei cavalli.
Quella della privatizzazione e della legalità è l’unica strada percorribile per il rilancio del settore ed è la scelta che la politica, a tutti i livelli, ha già effettuato con l’approvazione di tutti i partiti.

I tentativi di isolamento e di denigrazione che subiamo da diversi anni non incidono minimamente sull’integrità e sull’unità di tutti coloro che collaborano e lavorano concretamente nell’ambito della compagine di Lega Ippica Italiana, attività sostenuta da Imprenditori Ippici Italiani e da Federippodromi.

Purtroppo i tagli al settore per il 2016 sono confermati e noi non ci lasciamo certamente ingannare dalle solite promesse espresse con modalità alquanto bizzarre.
Siamo stati i primi a denunciare i tagli al settore mentre tutti come al solito sonnecchiavano, abbiamo fatto di tutto per contrastarli e per mettere in evidenza le malefatte del Mipaaf, abbiamo sottoposto a tutto il settore un testo con cui raggiungere i massimi vertici della politica, tutti lo hanno sottoscritto ma poi, nuovamente, sono emersi miseri personalismi e la grave eterogeneità delle varie rappresentanze con cui per l’ennesima volta non intendiamo condividere prese di posizione superficiali e improduttive.
Purtroppo – conclude – ancora assistiamo al riproporsi di sigle obsolete, alcune delle quali inesistenti, di firme improvvisate e di persone (sempre le stesse) che si sentono ancora attori principali dopo essere state le maggiori artefici della situazione in cui ci troviamo e che mai hanno, in questi ultimi anni, presentato alcuna soluzione a favore del sistema o dimostrato efficacia nel loro operato.

 

Assistiamo invece ogni giorno alla corsa per accaparrarsi un posto al sole e vantaggi per la sopravvivenza del proprio orticello a danno degli altri e, soprattutto, dell’intero sistema.
Noi insistiamo nel tentativo di far recuperare al settore la serietà e la dignità che queste persone hanno completamente trascurato e far prevalere finalmente la meritocrazia”.

PressGiochi