15 Gennaio 2025 - 15:08

Giochi. Endrizzi (M5S): “In Conferenza Stato Regioni il Governo continuerà a limitare i poteri degli amministratori locali”

“In 20 anni un popolo di risparmiatori e lavoratori ha visto il suo Paese inondato da una miriade di piccoli casinò. Non si è trattato solo di slot machine e

22 Dicembre 2015

“In 20 anni un popolo di risparmiatori e lavoratori ha visto il suo Paese inondato da una miriade di piccoli casinò. Non si è trattato solo di slot machine e videolottery, ma anche di gratta e vinci, scommesse sportive, azzardo on line, che hanno invaso l’immaginario collettivo e sono in vetta alle preferenze di giovani e minorenni. È un’alluvione che arriva sotto casa, dentro casa, nei computer e, perfino, nei telefonini.

Giovanni Endrizzi interviene con queste parole in Aula al Senato durante l’esame finale della legge di Stabilità commentando gli interventi inseriti in materia di giochi d’azzardo e pubblicità.

 

“Nel 2014 –continua il senatore penta stellato – si contavano già più di 30 applicazioni per giocare d’azzardo sui cellulari rivolti ai bambini. Hanno inventato un nuovo bisogno che prima non esisteva, sfruttando la crisi e la pubblicità martellante. Hanno modificato il pensiero di un’intera generazione, che un Ministro ebbe il coraggio di definire «bamboccioni» e che, in realtà, è vittima sacrificale di una mala educazione di Stato, Stato biscazziere. Ci hanno raccontato che serviva ad evitare l’azzardo illegale. Ma non ci credono più nemmeno loro: il battage pubblicitario attira nuovi clienti, il mercato legale li fidelizza e poi passano al mercato illegale, che in questi anni è aumentato di pari passo.

 

Questo Governo è di fatto, volente o nolente, procacciatore di affari delle mafie, che si infiltrano pesantemente anche nella filiera legale e riciclano enormi capitali occulti. È un disastro biblico, l’undicesima piaga. Per questo abbiamo chiesto di abolire subito e totalmente la pubblicità dell’azzardo: non può più essere tollerata una reclame di un business che causa sofferenze alle famiglie, povertà economica e arretramento culturale, che droga il bilancio erariale e lo rende dipendente da soldi sporchi, che rende la stampa dipendente da queste inserzioni pubblicitarie (un giro da 200 milioni l’anno), che droga anche la politica con finanziamenti diretti o indiretti attraverso le fondazioni o con le sponsorizzazioni di eventi.

Le parole stanno a zero: nei fatti il Governo ha insabbiato il contratto di servizio RAI, che liberava almeno il servizio pubblico e la delega fiscale mostrava solo divieti impalpabili e di facciata. Ma dopo una intensa e prolungata pressione in Senato e alla Camera, dopo una valanga di e-mail inviate dalle associazioni contro l’azzardo e migliaia di cittadini, sembrava che il tempo fosse maturo. Poi è accaduto che niente è gratuito, nemmeno quando è in gioco la salute e il futuro di una generazione il Governo è in grado di fare la cosa giusta fino in fondo. Ci sono interessi da tutelare: quelli dell’erario e delle multinazionali. Volevano qualcosa in cambio: è spuntato l’emendamento Santini, che andava a limitare i poteri dei sindaci e delle Regioni no slot. Lo abbiamo denunciato al punto che è stato ritirato e disconosciuto dallo stesso Partito Democratico. Così è calato il silenzio al Senato, in prima lettura.

 

Tutto rinviato alla Camera, dove il compromesso è venuto alla luce. Prima la frase di propaganda: divieto dalle 7 alle 22. Poi però le eccezioni: il divieto vale solo nelle trasmissioni generaliste. Cosa sono? Giuridicamente non significa nulla. Verranno esclusi poi i media specialisti. Ma cosa sono? È lo stesso Governo ad ammettere l’ambiguità. Sarà l’Esecutivo, con un decreto, a stabilire chi vi rientra e chi no, fra quattro mesi, giusto il termine entro il quale la Conferenza Stato-Regioni potrebbe decidere di limitare i poteri degli amministratori locali, che tanto fastidio danno alle lobby. Se in Conferenza Stato-Regioni non si metterà la museruola a chi tutela i cittadini, il Governo potrà depotenziare il divieto di pubblicità, concedendo deroghe a destra e a manca. E, poiché di lì a poco scadono le gare di assegnazione delle nuove licenze, potrà addurre l’urgenza e la necessità ed emanare un decreto-legge per dare certezza di investimento a lorsignori. Vi sorprende? È già successo.

 

Cosa cambia per i nostri ragazzi? Il bombardamento prima, durante e dopo le partite di calcio potrà continuare, benché le scommesse sportive siano già in cima alla lista delle loro preferenze, come in cima alla lista è l’azzardo in Internet; anche qui, nessun divieto e nessun freno da parte del Governo. Dove sono allora gli uomini di buona volontà? Io vedo solo l’omino di burro, il cocchiere che caricava ignari ragazzi per portarli al paese dei balocchi. La responsabilità è vostra”.

 

PressGiochi

 

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