13 Gennaio 2025 - 08:51

Bolzano: sale giochi pronti a dar battaglia contro i divieti imposti dalla Provincia

Si prospetta un durissimo braccio di ferro legale sul futuro dei numerosi esercizi che rientrano nei divieti previsti dalla legge provinciale contro l’azzardo. L’amministrazione provinciale, che ha vinto la battaglia

21 Dicembre 2015

Si prospetta un durissimo braccio di ferro legale sul futuro dei numerosi esercizi che rientrano nei divieti previsti dalla legge provinciale contro l’azzardo. L’amministrazione provinciale, che ha vinto la battaglia contro le slot machine nei bar, ha deciso ora di dichiarare guerra in via definitiva anche alle sale gioco (o strutture affini) che stanno operando con licenze in scadenza a fine mese. A dire il vero la Provincia intende mettere le mani su tutto e sembra intenzionata ad intervenire anche nei confronti dei titolari delle settanta concessione dei Monopoli di Stato attive in città a Bolzano.

 

Ma non sarà una battaglia semplice. I gestori delle varie strutture hanno affidato ad alcuni studi legali la preparazione della grande controffensiva legale che intende mettere in discussione la competenza della Provincia ad intervenire in maniera drastica. Insomma già ai primi di gennaio è probabile che, soprattutto in sede amministrativa, vengano depositati una serie di ricorsi che dovranno portare ad un chiarimento di fondo. «E’ evidente che prima di intervenire si debbono comunque aspettare eventuali provvedimenti o disposizioni dell’amministrazione provinciale» spiega l’avvocato Marco Ferretti, legale di una delle sale gioco più importanti di Bolzano e titolare di concessione nazionale. Può la Provincia limitare o invalidare una concessione dei Monopoli di Stato? Probabilmente no, ma secondo l’ufficio di vigilanza della Provincia i termini di intervento di Palazzo Widmann saranno impostati diversamente. Non saranno invalidate le concessioni di carattere nazionale ma verrà preteso il rispetto della legge provinciale che impone il divieto di attivare sale gioco se nel raggio di trecento metri vi sono «luoghi sensibili», cioè di aggregazione come scuole, chiese, fermate di autobus, ambulatori medici. aeroporti, stazioni ferroviarie ecc.

 

La Provincia, dunque, è convinta di avere titolo per pretendere che il titolare di una concessione nazionale per gestire una sala giochi debba essere costretto ad esercitare questa ad esercitare in zone libere e non protette dalle disposizioni ormai in vigore in pieno da almeno due anni. Sotto questo profilo sarà dura limitare il progetto di intervento dell’ amministrazione provinciale anche se la battaglia per chiudere gli esercizi sarà molto più dura rispetto a quanto avvenuto per i gestori delle “slot machine” nei bar. In questo caso i soggetti in campo hanno una forza di opposizione molto diversa, basti pensare a catene come «Admiral» o «Terry Bell» titolari di licenze in tutta Italia.

 

«E’ un discorso complicato – rileva l’avvocato Marco Ferretti – perchè la Provincia interviene a tutela delle fascie deboli ma non possono essere ignorate anche altre considerazioni: qui non stiamo più parlando di giochi nei bar ma di attività avviate sulla base di concessioni con controllo dei Monopoli di Stato e ricchi incassi da parte dell’erario». La situazione è resa ancora più complessa dalle varie tipologie di strutture considerate fuori legge dalla Provincia. Ci sono anche numerosi tabacchini che rischiano interventi drastici. L’ufficio vigilanza della Provincia, da canto suo, ha ovviamente evitato di rinnovare concessioni locali rilasciate alcune anni fa ed in scadenza il 31 dicembre. Si prospettano però anche cause di carattere risarcitorio.

 

PressGiochi