Si svolge questa mattina presso la Corte di Cassazione il convegno organizzato da Lexandgaming sul confine normativo esistente tra mercato legale e illegale dei giochi, anche alla luce delle modifiche
Si svolge questa mattina presso la Corte di Cassazione il convegno organizzato da Lexandgaming sul confine normativo esistente tra mercato legale e illegale dei giochi, anche alla luce delle modifiche previste dalla legge di Stabilità in discussione presso il Parlamento.
Ad aprire il dibattito l’avv. Andrea Strata che ha dichiarato: “La legge delega è rimasta inattuata e non è riuscita a ridurre i contrasti tra gli operatori del settore del gioco. In assenza di un corpo normativo uniforme subentrano una serie di problemi che hanno portato sempre più spesso la filiera ad incorrere in contenziosi sui quali spesso la Corte di Giustizia Europea si è espressa.
Gli effetti della legge di Stabilità 2015 hanno provocato danni non più riparabili. L’obiettivo di questo convegno è quello di interpretare e chiarire la normativa di riferimento da utilizzare nel settore del gioco perché troppo spesso le norme si interpretano in maniera diversa, caso per caso. I confini tra legale e illegale non sono ben chiari e non più ben definiti.
E’ arrivato il momento di emanare una normativa uniforme in tema di giochi senza più rinviare. Se non ci sbrighiamo il sistema sarà sempre più diviso tra legale e illegale spostandosi sempre più verso il mercato illegale”.
“Il mercato dei giochi e delle scommesse – ha dichiarato l’avv. Chiara Sambaldi ripercorrendo gli aspetti normativi che necessitano di un intervento da parte del legislatore nazionale – fin dalle sue origini è stato condizionato da fenomeni illeciti: nel mondo del betting, il mercato è sempre stato caratterizzato dalla presenza di operatori legali e operatori esteri privi di titoli abilitativi nazionali. Le pronunce della Corte di Giustizia europea hanno portato in maniera importante il mercato a cambiare.
Sull’espandersi dei fenomeni illeciti ha influito un attacco coordinato alla normativa e alla regolamentazione vigente. Il mancato riordino della normativa di settore ha influito ulteriormente. Il legislatore deve razionalizzare la normativa tenendo conto delle sentenze, che hanno carattere vincolante, della Corte di Giustizia Europea. Soprattutto per quanto riguarda il rilascio delle concessioni ministeriali agli operatori richiedenti.
Si sente oggi più che mai, l’esigenza di razionalizzare la normativa di settore, sia per quanto riguarda le norme sia per quello che attiene alle sanzioni contro le condotte illegali.
Altri interventi riguardano i fenomeni di raccolta abusiva delle scommesse e gli influssi della criminalità organizzata. Il legislatore nazionale deve rispettare i principi europei.
Due elementi interessanti in questa fase sono il fenomeno dei totem e quello di intermediazione di scommesse, dove esistono dei vuoti normativi che meriterebbero interventi urgenti. Sull’intermediazione ad oggi la disciplina vigente è quella della legge comunitaria; o si disciplinano i confini dell’attività di intermediazione o si escludere totalmente la possibilità di raccogliere scommesse attraverso soggetti terzi.
Sui totem, la giurisprudenza si è espressa escludendo la rilevanza penale dell’installazione dei totem, ma evidenziando tale rilevanza penale laddove ci sia intermediazione da parte dell’esercente. Anche qui la normativa europea sul commercio elettronico interviene a porre un paletto al divieto nazionale con le norme relative al gioco promozionale”.
Ad intervenire sulla questione fiscale del settore del gaming e sugli interventi previsti in Stabilità, il dr. Giovanbattista Palumbo che ha dichiarato: “La legge di Stabilità attualmente in discussione inserisce una previsione per cui si affronta il problema secondo il quale le norme del Testo unico sulle imposte sui redditi (Tuir) non sono adeguate all’evoluzione che il settore dei giochi ha avuto. Pensiamo al gioco online, parlare di confini territoriali non ha più senso, per questo la Stabilità, in linea con le tendenze dell’Ocse, prevede interventi secondo le quali si individuano accertamenti sulle connessioni di carattere temporale ed economico di un soggetto operante in Italia, il che comporterà l’obbligo di sottoporlo quindi a tassazione”.
“E’ importante che il gioco sia canalizzato nel sistema concessorio per dar vita a forme di impresa sana e tutelare allo stesso tempo il giocatore” ha dichiarato l’avv. Marcello Presilla
“L’esistenza di un mercato delle scommesse caratterizzato dal doppio binario – ha dichiarato l’avvocato dello Stato Sergio Fiorentino – ha portato ovviamente a favorire gli operatori ‘illegali’ che potevano trarre vantaggi fiscali dal fatto di non sottostare alle norme previste per i concessionari di stato, sfuggendo all’imposizione diretta e indiretta e offrendo delle scommesse con quote più alte e più favorevoli per il giocatore. Tutte le gare successive indette dopo la pronuncia Placanica della CGUE ha portato gli operatori esteri a non partecipare facendo valere i principi dettati dal giudice comunitario. La sentenza Costa Cifone ribadisce l’impossibilità dello Stato nazionale di sanzionare gli operatori esteri.
In occasione del caso Laezza, l’avvocato generale che si è espresso recentemente non ha preso una posizione certa spiegando però che il ricorso non mette in discussione il sistema concessorio italiano”.
Infine, dichiara Fiorentino, “La Commissione tributaria di Milano mette in discussione la norma della legge di Stabilità 2011 su tassazioni retroattive delle scommesse che non rientravano nella norma del 97. L’ordinanza sarà sicuramente dichiarata irricevibile dalla Corte di giustizia europea cui è stata inviata dal giudice tributario”.
Valerie Peano ripercorre le novità in materia di scommesse previste nella Stabilità 2016, in particolare sulle scadenze delle concessioni al 2016 e sulla proroga proposta dal Governo.
“Ci rincresce – spiega Peano – che queste norme siano inserite nella Stabilità e non in un testo dedicato. C’è bisogno di chiarezza nel diritto anche in vista delle normative regionali e comunali che in questi anni hanno eroso la riserva statale dei giochi. Le prossime gare previste nella stabilità sono, per il canale terrestre, per il settore del Bingo e delle scommesse. E’ importante garantire all’operatore di poter poi avviare la propria attività sul territorio altrimenti non si garantisce questo aspetto a chi parteciperà alle gare. Siamo stretti con i tempi perché gli operatori hanno bisogno di sapere se potranno continuare ad operare: si propone quindi una proroga in Stabilità, ma ricordiamo che la Commissione europea ha sanzionato il rinnovo senza gara relativo all’ippica, alcuni anni fa. In questo caso, diversamente, la proroga è legata alla domanda di partecipazione alla successiva gara.
Sarebbe stato sicuramente preferibile giustificare con il contrasto dell’illegalità e non con i soliti motivi erariali la proroga prevista in vista delle nuove gare per bingo e scommesse.
Per quanto riguarda il Bingo, anche in questo caso la problematica territoriale rischia di far fallire l’attività di molti operatori.
Quali certezze abbiamo per il mercato legale? Alcuni paletti sono stati inseriti in bozza di Stabilità ma, – conclude Peano, – ancora molto lavoro rimane da fare”.
Cristina Doganini – PressGiochi
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