13 Gennaio 2025 - 20:49

Il Censis e il Rapporto sociale Italia: giochi online rischio per il cyberbullismo

Si terrà questa mattina presso la sede del Cnel a Roma la presentazione della 49ª edizione del Rapporto sulla situazione sociale del Paese relativa al 2015. Il Rapporto Censis prosegue

04 Dicembre 2015

Si terrà questa mattina presso la sede del Cnel a Roma la presentazione della 49ª edizione del Rapporto sulla situazione sociale del Paese relativa al 2015.

Il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana. Su tali temi si soffermano le «Considerazioni generali» che introducono il Rapporto.

 

Nella seconda parte, «La società italiana al 2015», vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

 

Se in molte occasioni, il Rapporto ha tenuto in considerazione l’evoluzione dei costumi e abitudini della popolazione anche in riferimento alla propensione al gioco d’azzardo, l’istituto di ricerca e studio quest’anno ha deciso di non dedicare un paragrafo al gaming, già approfondito in occasione di Rapporti precedenti.

 

Il Censis parla tuttavia di pericoli del web, cyberbullismo e giochi online. Tra i pericoli online, – spiega – in una scala che da va da 1 (minima probabilità) a 10 (massima probabilità), i dirigenti indicano in primo luogo le prepotenze online che, se reiterate, danno luogo a vere e proprie forme di cyberbullismo (7), ma segnalano anche le insidie insite nella diffusione dei giochi online (6,4). Minori ma non inesistenti sono ritenute le probabilità per uno studente di essere adescato online (5,4), di essere spinto verso qualche forma di disturbo alimentare (3,9) o di essere vittima di siti web che svolgono proselitismo religioso e/o terroristico (3,2). Il 54,9% dei dirigenti scolastici ha dovuto gestire negli anni casi di cyberbullismo, percentuale che sale ulteriormente tra i dirigenti delle scuole secondarie di II grado (59,3%).

PressGiochi

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