Il rischio di cadere nelle mani degli usurai è esponenzialmente aumentato negli anni della crisi, per gli imprenditori ma non solo. Sapere che una via d’uscita esiste può aiutare, e
Il rischio di cadere nelle mani degli usurai è esponenzialmente aumentato negli anni della crisi, per gli imprenditori ma non solo. Sapere che una via d’uscita esiste può aiutare, e in questa direzione va la creazione di un centro d’ascolto per le vittime di usura e del gioco d’azzardo, inaugurato a Bitonto alla presenza dei vertici nazionali di Avviso Pubblico e del presidente della Fondazione Antiusura “San Nicola e Santi Medici”, monsignor Alberto d’Urso.
Sullo sfondo, ma non troppo, la politica debole che il Governo nazionale sta portando avanti sulle limitazioni alle sale da gioco. Una fonte di introiti per lo Stato che però rischia di diventare un baratro per chi non vede alternative all’azzardo.
“Aumentano le agenzie di gioco ma manca il lavoro e le opportunità di sostenere le famiglie. Il governo – ha dichiarato d’Urso – deve far di più. 15 Regioni hanno legiferato sui temi dell’azzardo e usura ma il Parlamento sembra voler azzerare le leggi regionali”.
“L’usura e il gioco d’azzardo – ha detto Isabella Martucci, docente all’Università di di Bari – insieme al racket e alla prostituzione, alimentano l’economia illegale”, i cui “capitali sporchi riescono ad entrare nell’economia legale, acquisendone il controllo, tramite le piccole imprese e i settori emergenti, quali le energie rinnovabili, lo smaltimento dei rifiuti, la sanità e gli appalti pubblici”.
“Lo Stato è un giocatore giocato – ha spiegato Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta antiusura – poiché l’azzardo non produce entrate per il fisco, in quanto i concessionari di giochi e macchinette varie portano i capitali nei paradisi fiscali”. Allo Stato quindi restano solo “le uscite economiche che tali piaghe sociali producono al bilancio erariale in termini di incremento degli indebitamenti delle famiglie, delle patologie legate al gioco e del credito usurario”.
PressGiochi