Durante la seconda giornata di ICE 2025, esperti di gaming, regolamentazione e tecnologia hanno discusso l’impatto dei giochi online sulle giovani generazioni. Moderato da William M. Gantz della Duane Morris, l’evento ha esaminato temi come loot box, social casino e giochi free-to-play, evidenziando le sfide di una regolamentazione adeguata a un panorama in continua evoluzione.
“Non ci concentriamo sui giovani coinvolti nel gioco d’azzardo tradizionale, ma su quelli che si approcciano a giochi online come mistery box, social casino e loot box,” ha spiegato William M. Gantz. Con una media di 10,8 ore al giorno sul telefono, la Gen Z trascorre gran parte del tempo online, accedendo prevalentemente a piattaforme Web 3.0 che, secondo Gantz, sono progettate per un pubblico giovane e vulnerabile.
Un esempio significativo è Roblox, un’applicazione dove è possibile costruire casinò virtuali. Con l’82% degli utenti sotto i 25 anni, rappresenta un terreno fertile per comportamenti legati al gambling.
Brett Abarbanel, direttore dell’UNLV International Gaming Institute, ha sottolineato il cambiamento nel modo in cui i giovani si avvicinano al gioco: “Non accedono tramite canali tradizionali, ma attraverso i videogiochi, spesso su dispositivi mobili.” Questa tendenza evidenzia come i giovani abbiano un’esperienza digitale completamente diversa dalle generazioni precedenti.
Abarbanel ha evidenziato anche il rischio rappresentato dalle loot box, una modalità che mischia gioco e gambling, e dal crescente uso di criptovalute su piattaforme di gioco. “Le loot box sono con noi da cinque anni e stanno solo crescendo. I social media e piattaforme come Telegram facilitano l’accesso al gambling, spesso senza che i genitori ne siano consapevoli.”
Atle Hamar, direttore generale dell’Autorità norvegese per il gioco d’azzardo, ha presentato l’approccio della Norvegia nel tentativo di regolamentare l’industria. “Abbiamo introdotto limiti di perdita e pause obbligatorie per i giovani giocatori, ma resta difficile applicare regolamentazioni efficaci al mondo online.”
Secondo uno studio del 2022, il 60% dei giovani tra i 13 e i 18 anni ha ricevuto pubblicità di gioco d’azzardo sui social media, un dato allarmante che evidenzia come i social siano una porta d’ingresso per nuove generazioni di giocatori.
Charmain Hogan, responsabile regolatorio di Playtech, ha affrontato il problema delle similitudini tra giochi online e gambling reale. “Acquisti in-app, premi rari e dinamiche simili al gioco d’azzardo creano una zona grigia. Non esistono limiti di tempo né interruzioni forzate in molti giochi come Roblox, e i bambini vi trascorrono ore senza accorgersene.”
Hogan ha lanciato un appello all’industria affinché agisca proattivamente: “Non possiamo aspettare che siano solo le normative a intervenire. Bisogna lavorare insieme per evitare che i giochi diventino un trampolino verso il gambling.”
Gli esperti presenti hanno convenuto che proteggere i giovani richiede uno sforzo congiunto tra istituzioni, regolatori e industrie. Pur riconoscendo che non si può fermare l’evoluzione tecnologica, è possibile creare un ambiente più sicuro per chi è più vulnerabile.
“Non possiamo spegnere i telefoni dei ragazzi, ma possiamo proteggerli da ciò che trovano online,” ha concluso Hamar, ribadendo l’urgenza di affrontare il problema con nuove regole e una maggiore consapevolezza collettiva.
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