18 Gennaio 2025 - 19:18

Gioco. Psicologi SIIPAC: “Le pause forzate della slot sono dannose per i giocatori, cambiare passo”

“La Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive (SIIPAC), presieduta dal Prof. Cesare Guerreschi, desidera portare all’attenzione pubblica i risultati di un recente rapporto, il primo studio scientifico in Italia

18 Gennaio 2025

“La Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive (SIIPAC), presieduta dal Prof. Cesare Guerreschi, desidera portare all’attenzione pubblica i risultati di un recente rapporto, il primo studio scientifico in Italia che analizza in modo approfondito l’impatto delle pause forzate nel gioco d’azzardo, con particolare riferimento alle slot machine. Questo studio, sottoscritto da numerosi psicologi ed esperti del settore, mette in luce come tali misure, spesso adottate dalle amministrazioni locali con l’intento di contrastare il gioco patologico, si siano dimostrate inefficaci e in molti casi controproducenti.

Le pause forzate sono state introdotte con l’obiettivo di interrompere il comportamento compulsivo dei giocatori, dando loro tempo per riflettere e distaccarsi dalle dinamiche di gioco. Tuttavia, la nostra analisi evidenzia che queste restrizioni, se non accompagnate da un piano integrato di prevenzione e supporto, falliscono il loro scopo. Spesso i giocatori, soprattutto quelli più vulnerabili, trovano modalità compensatorie, come spostarsi verso altri comuni dove le limitazioni non sono applicate o rivolgersi al gioco online, dove i controlli sono minimi e il rischio di dipendenza aumenta esponenzialmente.

Un caso particolarmente emblematico è rappresentato dalla legge regionale del Veneto, che prevede tre fasce orarie giornaliere di chiusura delle slot, consentendo inoltre ai comuni di aggiungere ulteriori limitazioni. Questa frammentazione normativa ha generato il cosiddetto ‘pendolarismo del gioco’, fenomeno per cui i giocatori si spostano tra diversi comuni per aggirare le limitazioni orarie. Questa situazione, anziché ridurre i rischi legati al gioco patologico, non fa che aggravare il problema, spingendo i soggetti più a rischio verso comportamenti sempre più compulsivi.

Come psicologi ed esperti, riteniamo che la normativa italiana in materia di gioco d’azzardo necessiti urgentemente di una revisione. Le attuali misure sono troppo frammentarie e non tengono conto delle reali dinamiche psicologiche e comportamentali dei giocatori. Per questo proponiamo l’introduzione di strumenti tecnologici avanzati, come sistemi di auto-esclusione centralizzati, monitoraggio continuo delle giocate e messaggi informativi personalizzati direttamente integrati nei sistemi di gioco. Riteniamo inoltre fondamentale stabilire una regolamentazione uniforme a livello nazionale, che superi l’attuale disomogeneità tra regioni e comuni.

Come sottolinea il Presidente, Prof. Cesare Guerreschi: ‘Non possiamo affrontare il complesso fenomeno del gioco patologico con soluzioni superficiali e coercitive. È necessario un intervento strutturale che combini innovazione tecnologica, prevenzione e assistenza mirata, mettendo al centro la tutela della salute dei giocatori. Le pause forzate, così come sono oggi concepite, non rappresentano una soluzione, ma rischiano di essere solo un palliativo inefficace.’

Facciamo appello ai decisori politici affinché adottino un approccio scientifico e innovativo, capace di promuovere un gioco d’azzardo regolamentato in modo equo e responsabile. Soltanto attraverso un cambio di passo nelle politiche di regolamentazione sarà possibile tutelare davvero i giocatori più vulnerabili e ridurre le drammatiche conseguenze sociali ed economiche legate al disturbo da gioco d’azzardo.

Invitiamo tutte le istituzioni e i soggetti interessati a collaborare per costruire una strategia efficace e scientificamente fondata, che possa rappresentare una vera svolta nella gestione del fenomeno.”

Disturbo da gioco d’azzardo: le interruzioni dal gioco sono davvero efficaci? Di Cesare Guerreschi

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