In relazione a quanto riportato dall’articolo della testata giornalistica “la Repubblica” in data odierna, secondo il quale “il bando del governo aiuta IGT” in quanto “l’attuale concessionario… è avvantaggiato dato
In relazione a quanto riportato dall’articolo della testata giornalistica “la Repubblica” in data odierna, secondo il quale “il bando del governo aiuta IGT” in quanto “l’attuale concessionario… è avvantaggiato dato che ha già una rete di distribuzione rodata ed efficiente”, si precisa che l’affermazione si basa su un presupposto totalmente infondato e privo di qualsiasi normale dovuto riscontro.
La rete di distribuzione del gioco del Lotto e degli altri giochi numerici a quota fissa è affidata, in base alla normativa vigente, alla rete dei tabaccai/ricevitori del lotto che sono concessionari diretti dello Stato sulla base di una convenzione stipulata direttamente con l’Agenzia.
La rete telematica attualmente utilizzata, inoltre, è oggetto di devoluzione al termine dell’attuale periodo concessorio, con la possibilità per l’aggiudicatario di subentrare nell’attuale sistema.
Ne consegue che l’offerta tecnica non riguarda la rete di distribuzione, ma altri elementi tra i quali la capacità di garantire il miglioramento dell’efficienza della rete telematica e la dotazione tecnologica dei terminali secondo le migliori e più moderne tecnologie allo stato disponibili, alla luce della previsione normativa che prevede “l’obbligo di aggiornamento tecnologico del sistema della rete e dei terminali di gioco secondo standard qualitativi che garantiscano la massima sicurezza e affidabilità, secondo il piano d’investimento che costituisce parte dell’offerta tecnica”.
Risulta, pertanto, evidente che quanto riportato dalla testata giornalistica risulta un’affermazione generalizzata e apodittica, priva di alcun fondamento e non suffragata da alcun elemento a sostegno della presupposizione ipotizzata dall’estensore dell’articolo.
Come riporta La Repubblica nell’articolo sul quale ha deciso di intervenire ADM, “si parte da una base d’asta minima di un miliardo e di un aggio fisso al 6%. E così, in base alla media degli ultimi dati della raccolta del Lotto (7,8 miliardi di giocate all’anno), con un aggio del 6%, il valore stimato per i 9 anni di giocate del futuro vincitore è 4,3 miliardi. I concorrenti dovranno presentare le loro offerte entro il 17 marzo, e l’Agenzia aggiudicherà la gara a chi avrà fatto l’offerta migliore tenendo conto che il 60% del punteggio verrà dato all’offerta più alta e il 40% a chi avrà presentato l’offerta tecnica migliore”.
Ma secondo La Repubblica, Sulla parte tecnica dell’offerta, Igt è in vantaggio perché già ha dimostrato di saper gestire il gioco.
Questo significa che l’attuale concessionario, ovvero la cordata capitanata da Igt (61,5%), e partecipata dal colosso europeo dei giochi Allwyn (32,5%) e dalla rete dei Tabaccai italiani, è avvantaggiata dato che ha già una rete di distribuzione rodata e efficiente. Pertanto lo sfidante Sisal – che avrebbe contattato anche il colosso Scientific Games – per battere il gruppo che fa capo alle famiglie Boroli Drago dovrà non solo fare una proposta tecnica buona, con una rete capillare di distribuzione e raccolta (capace di battere quella dei Tabaccai), ma anche un prezzo superiore di circa 100 milioni, per battere il vantaggio tecnico dell’attuale concessionario.
Il Lotto è un piatto ricco per Igt, nonché il principale gioco che le resta in concessione in Italia oltre il Gratta & Vinci. Sisal invece è appena convolata a nozze con Snai, dato che entrambe sono state rilevate dal colosso irlandese Flutter, il quale ha puntato sull’Italia ben 4 miliardi di euro. Insieme gestiscono oltre a Superenalotto, vari giochi online (oltre il 27% del mercato) e le maggiori puntate sportive.
L’asta al rialzo attesa a 1,5 miliardi, per chi vince oltre 2 miliardi di costi
Gli esperti stimano, che a suon di rilanci, la gara arriverà almeno a 1,5 miliardi di incassi per lo stato, il che significa per il vincitore che deve anticipare l’importo per i 9 anni, avrà un costo (compresi gli interessi) di oltre 2 miliardi, senza considerare le spese legate a tecnologia, distribuzione, schedine e quant’altro. Ma anche la torta di ricavi è ghiotta, dato che i Monopoli stimano un valore di 4,3 miliardi, assumendo che nei prossimi 9 anni gli italiani non si stanchino di fare le loro giocate”.
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