Sull’aumento delle tasse ai giochi online, l’associazione è categorica e ribadisce al Governo: “Attenzione: chi troppo vuole, nulla stringe”
Nella giornata di ieri l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha pubblicato la determina recante la proroga tecnica delle concessioni per la raccolta di gioco a distanza in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Una scelta quella di ADM di intervenire con una proroga tecnica, in attesa del rilascio della nuove concessioni il cui bando di gara è stato pubblicato lo scorso 18 dicembre, che è anche onerosa, ma che dovrebbe garantire la prosecuzione della raccolta alla maggior parte dei concessionari.
Positivo il commento dell’associazione Logico (Lega Operatori di Gioco su Canale Online), guidata da Moreno Marasco che a PressGiochi afferma: “Riguardo alle proroghe, consideriamo intanto molto positivo il fatto che ADM abbia previsto un arco temporale molto ampio con un notevole allungamento dei termini. Così come risulta già tracciato il percorso di un’ulteriore proroga sia per i concessionari in gara – che avranno sei mesi per attivare le concessioni – che per i non partecipanti qualora la procedura di gara dovesse subire ritardi o addirittura annullamenti a seguito di ricorsi”.
E’ negativo e preoccupato il commento in merito alla scelta dell’Esecutivo di aumentare nuovamente attraverso la legge di Bilancio le tasse per scommesse e giochi online a partire dal nuovo anno.
“Ingiustificabile, dannosa e discriminatoria. Abbiamo definito in questo modo la misura inserita in Legge di Bilancio che fissa nuovi aumenti generalizzati delle imposte sul gioco, in particolare per il gioco online. L’online è ormai il bersaglio privilegiato quando si vogliono trovare nuovi modi di fare cassa. Ma questa volta si è superato il limite: avevamo appena metabolizzato obtorto collo le condizioni vessatorie richieste per la partecipazione al nuovo bando di gara (con un corrispettivo di 7 milioni ossia 35 volte più alta della precedente) e senza che si sia riaperta la discussione rispetto al divieto di pubblicità. Il valore fissato dal nuovo bando sta già producendo un drastico ridimensionamento del numero dei partecipanti, andando a colpire pesantemente la concorrenza. Non sono solo numeri, ma persone, imprese, famiglie, posti di lavoro”.
“Di fronte a tutto questo dobbiamo reagire e rimanere uniti – è l’appello di Marasco – , esattamente come accaduto un anno fa quando ci siamo presentati compatti in conferenza stampa alla Camera insieme ad Acadi, Sapar, Astrp, Egp-Fipe e Acmi, per far presente che – sia pur con le singole peculiarità – i diversi canali del gioco devono essere coinvolti contestualmente dalle istituzioni quando si tratta di fissare nuove regole e prendere decisioni vitali per tutto il comparto.
Chiediamo con forza il coinvolgimento di tutti i concessionari per far sentire una voce unica contro un provvedimento illegittimo deciso da un Governo che contraddice persino quanto ha previsto nel suo decreto di riordino di marzo scorso. Oggi, alcuni operatori internazionali stanno valutando se partecipare o meno al bando. A loro vogliamo mandare un messaggio chiaro per arginare il loro legittimo scoraggiamento: si tratta di iniziative estemporanee per far quadrare il bilancio, alchimie contabili palesemente contra legem e quindi oggetto di probabili e inevitabili ricorsi.
Se da parte dei decisori politici il messaggio è chiaro: “Paga e continua a pagare”, la nostra risposta è altrettanto perentoria: “Attenzione: chi troppo vuole, nulla stringe”.
PressGiochi