23 Dicembre 2024 - 05:02

Maggi (Sgi Confindustria): “E’ ora di riformare il settore del gioco: previsto per il 2015 un calo del gettito dell’1-1,5%”

“Quello che chiediamo oggi è di riformare finalmente il settore del gioco raggiungendo un punto di equilibrio tra le richieste di tutela sociale, ordine pubblico, entrate erariali e bilanciamento tra

11 Novembre 2015

“Quello che chiediamo oggi è di riformare finalmente il settore del gioco raggiungendo un punto di equilibrio tra le richieste di tutela sociale, ordine pubblico, entrate erariali e bilanciamento tra norme locali e nazionali. Serve un piano regolatore per razionalizzare l’offerta di gioco e tutelare i cittadini”.

Lo ha dichiarato Giovanni Emilio Maggi (Sgi Confindustria) intervenendo a Milano in occasione del Convegno tematico nazionale dal titolo ‘Gioco d’azzardo: società, istituzioni, servizi’ organizzato da FeDerSerD.

Maggi ha illustrato nel suo intervento il settore del gioco pubblico parlando del ruolo svolto oggi dai concessionari di stato.

“Il gioco – ha affermato – è riserva dello Stato e non dei concessionari. Il 2004 è stato un anno molto importante perché la Guardia di Finanza ha evidenziato che in Italia vi erano moltissime slot illegali, quindi il Governo di allora decise di intervenire per far emergere questa parte del settore completamente in nero e regolarlo attraverso l’istituto della concessione affidato ad aziende scelte dallo Stato: le concessionarie. Oggi le slot sono tutte collegate in rete e monitorate.

Altro momento importante è stato il 2007, quando è stato autorizzato il gioco online in Italia, intervenendo nuovamente per regolare un’offerta che altrimenti sarebbe stata gestita dalla malavita. Oggi abbiamo un buon livello di sicurezza online.

Non dobbiamo dimenticare che il gaming gioca un ruolo importante nella vita economia del Paese. Nel 2014 si è registrata una spesa netta di 16,7 miliardi con 8,3 mld di gettito erariale netto. Per il 2015 le previsioni non sono altrettanto rassicurante, infatti si stima un calo del 1-1,5%.

 

Per quanto riguarda il gioco patologico, secondo le cifre fornite dal Ministero della Salute sarebbero 12.000 i pazienti affetti da Gap in trattamento. Si tratta dell’1% dei giocatori, quindi dobbiamo considerare che ci sono molti altri giocatori che lo fanno per divertimento e stare attenti a non fare di tutta l’erba un fascio.

Negli ultimi anni sono nati regolamenti regionali e comunali che hanno l’unico obiettivo di eliminare il gioco, mentre quello che servirebbe realmente è trovare in modo sinergico le strategie giuste per controllare il gioco ed eliminare quello illegale. Se gli amministratori locali chiudono o limitano i luoghi e gli esercizi nei quali si può giocare legalmente, inevitabilmente aumentano i luoghi illegali.

 

Pubblicità e giochi – Altro tema da tenere in considerazione è quello legato alla pubblicità – ha concluso Maggi –. La pubblicità del gioco aiuta a distinguere l’offerta legale da quella illegale. Si può pubblicizzare solo l’offerta legale. In Sistema Gioco Italia abbiamo avviato varie iniziative come progetti di assistenza a giocatori problematici, la realizzazione di un codice di autodisciplina pubblicitaria, azioni di contrasto al gioco minorile e formazione sul gioco responsabile”.

 

 

Mirabelli (Pd) alla presentazione della Carta di Milano: “La riserva statale del gioco non è messa in discussione, ma occorre ridurre l’azzardo nei locali pubblici”

Borghi (Ministero Salute): “Oltre all’Osservatorio su gioco, al via nuovo progetto su sorveglianza nazionale del Gap”

 

Fea (Federserd): “La Carta di Milano per reperire risorse da destinare alla cura del Gap”

 

PressGiochi