18 Ottobre 2024 - 10:40

Min. Abodi: “Occorre ripensare il divieto di pubblicità ai giochi d’azzardo”

Il Ministro allo sport Andrea Abodi ha risposto ieri in Commissione all’interrogazione presentata dall’on. del M5S Amato sull’attuazione del divieto di pubblicità ai giochi d’azzardo. “La mia posizione è volta

17 Ottobre 2024

Il Ministro allo sport Andrea Abodi ha risposto ieri in Commissione all’interrogazione presentata dall’on. del M5S Amato sull’attuazione del divieto di pubblicità ai giochi d’azzardo.

“La mia posizione è volta anzitutto a marcare la differenza sostanziale, oltre che formale, tra il gioco legale e il gioco illegale, e come sia necessario investire su questo discrimine tutte le risorse disponibili al fine di contrastare l’economia criminale che opera anche attraverso la raccolta di scommesse sportive ed altri giochi in modo non regolamentato attraverso i servizi di concessione. Il secondo aspetto ancora più importante dal punto di vista sociale è quello che riguarda – come sottolineato dall’interrogante – le attività di contrasto alla ludopatia che passano attraverso l’educazione, l’informazione, la cultura della misura che non è facilmente gestibile e lo registrano i numeri delle ricerche  che sono emersi in tutta la loro drammaticità.

Confermo l’impegno del Dipartimento per lo sport e i giovani ad avviare un confronto con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) al fine di delineare un quadro normativo complessivo che, eventualmente, possa essere definito non soltanto dalle interpretazioni dell’Autorità medesima, ma anche da un processo di riforma complessivo del sistema dei giochi, delle scommesse e delle lotterie che avrà il suo epilogo con l’adozione di un terzo decreto che prenderà in considerazione sia la dimensione online sia quella fisica, diversamente critiche rispetto al tema della ludopatia.

E’ del tutto evidente che il fenomeno della ludopatia debba essere contrastato anche attraverso la regolamentazione e la tracciabilità dei giochi, prevedendo anche il contingentamento delle somme che ciascun individuo può spendere. E’ necessario tracciare un netto discrimine tra le scommesse sportive e i giochi d’azzardo che possono essere anche attività fisiche e digitali, come le slot machine, ed online come il poker online, che devono essere trattate in maniera distinta, come già avviene in altri Paesi europei.

Il viceministro dell’economia e delle finanze, Maurizio Leo, titolare della relativa delega, è impegnato a riconoscere la distribuzione dei proventi del diritto alla scommessa per gli organizzatori degli eventi, per le attività sportive di base e per le infrastrutture sociali. Ricordo l’impegno profuso dal Governo nel contrastare il fenomeno delle scommesse illegali, in quanto è tra le pieghe delle scommesse illegali che si consolida il rischio ludopatico oltre, ovviamente, al rischio del riciclaggio e dell’economia criminale; mentre, il gioco regolamentato, essendo censito e fondandosi su pagamenti tracciati mediante bonifico, carta di credito o di debito, consente a ciascuna persona di essere consapevole di quanto denaro sta spendendo. Anche il contingentamento della giocata costituisce un ulteriore strumento che contribuisce ad aumentare tale consapevolezza.

Gli strumenti che offrono i maggiori margini di miglioramento e di efficacia che potranno essere misurati nel tempo, sono le campagne contro le dipendenze, in generale, e in particolare quelle contro la dipendenza da gioco ludopatico. A tale proposito è indispensabile organizzare, in collaborazione con le regioni e prevedendo il coinvolgimento degli enti e delle associazioni del territorio, campagne comuni di comunicazione contro la ludopatia mediante l’attivazione di progetti aventi un profilo sociale, che devono essere alimentate in parte anche con i proventi derivanti dalle scommesse sportive, che normalmente sono invece distribuiti tra il concessionario, lo Stato e il monte premi, escludendo completamente gli organizzatori e il finanziamento delle campagne che devono essere organizzate per contrastare questi fenomeni.

Sono consapevole di non avere in materia una posizione perfettamente allineata a quella dell’onorevole Amato. L’esigenza di sanare efficacemente questa piaga è di certo una preoccupazione comune che si concentra particolarmente sulla fascia giovanile e che implica certamente ancor più la responsabilità del Dipartimento per lo sport e i giovani. La comunicazione e l’informazione – che devono essere regolamentate, codificate e condivise –, siano strumenti educativi oltre che informativi e che devono essere utilizzati bene. E’ necessario ripensare insieme le disposizioni del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (cosiddetto decreto Dignità) nella parte che vieta la pubblicizzazione tout court, di giochi o scommesse con vincite di denaro nonché il gioco d’azzardo, al fine di consentire alla pubblicità di concorrere al contrasto dei fenomeni ludopatici oltre che all’affermazione delle tutele nei confronti del gioco legale.

Gaetano Amato (M5S), rispondendo al ministro ha puntualizzato che si tratta di una malattia stimolata non solo dalle scommesse illegali, ma anche dai giochi d’azzardo legali, che prescinde dalla circostanza che la gestione avvenga ad opera dello Stato o di gruppi criminali, i quali, peraltro, spesso si appoggiano ai gestori legali, com’è noto. Combattere le scommesse illegali attraverso la regolamentazione dei giochi non risolve il problema sanitario e sociale a monte dell’azzardopatia patologica in cui versano tanti cittadini. Le società di scommesse online, aventi ormai la dimensione di vere e proprie società multinazionali, si avvalgano di personaggi sportivi famosi in grado di incentivare il gioco d’azzardo anche nelle giovani generazioni, come ha avuto modo di constatare di persona vedendo in molteplici occasioni persone di giovane età perdere tutti i propri soldi in scommesse”.

 

PressGiochi

Fonte immagine: gianlucadimarzio.com

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