10 Ottobre 2024 - 15:18

Rusciano (Astro): “Solo studiando i dati del settore giochi potremo capire come regolarlo al meglio”

Iaccarino (Astro): “Il settore ha perso un’occasione preziosa per rendere gli apparecchi da gioco più sicuri”

10 Ottobre 2024

Oggi, 10 ottobre alle 11.00, presso il Palazzo Wedekind in Piazza Colonna, a Roma, si è svolto l’evento organizzato da ASTRO per la presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre.

Al centro dell’incontro l’illustrazione dei dati e delle analisi contenuti nel Report CGIA Mestre, che ha messo in luce la dimensione economica del settore del gioco legale in Italia, in particolare della filiera degli apparecchi, ma non solo.

Anche quest’anno, infatti, lo studio punta a tracciare, con lo stesso approccio metodologico utilizzato per il mondo del retail, le coordinate del gioco offerto da remoto: sono state analizzate le prospettive future del comparto sulla base del trend registrato negli ultimi anni e approfondito il rapporto tra i due canali di offerta di gioco – fisico ed online- e le potenziali future dinamiche della domanda.

I dati raccolti inducono riflessioni importanti per gli assetti complessivi verso cui il sistema del gioco pubblico sembra tendere.

Il Report è stato presentato dai dottori Daniele Nicolai e Andrea Vavolo, ricercatori della Cgia Mestre con l’intervento dell’avv. Isabella Rusciano (As.Tro) e del Dott. Armando Iaccarino (As.Tro).

Presenti anche il Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dott. Mario Lollobrigida, la Dirigente dell’Ufficio Apparecchi da Intrattenimento di ADM dott.ssa Elisabetta Poso e il dott. Mauro De Fabritiis, founder e amministratore della società MDF Partners.

“L’obiettivo di questo studio – ha affermato l’avv. Isabella Rusciano di Astro – è stato quello di scattare una fotografia dell’importanza economica di questo settore nella consapevolezza che troppo spesso si alimenta un’idea negativa del gioco senza tenere in considerazione i dati di questo comparto.

Troppo spesso vediamo applicare risposte ed interventi di pancia istintivi, per questo con il report CGIA Mestre vogliamo fornire un contributo utile che sia uno strumento di difesa per gli operatori.

Penso all’osservatorio nazionale sul gioco patologico composto prevalentemente da chi lotta contro il settore, senza la partecipazione degli operatori.

Il settore ha subito interventi incredibili con i territori che hanno imposto limiti assurdi ma è successo. Oggi ancora non abbiamo i dati sul gioco patologico in Italia, per questo servono i numeri perché solo con essi possiamo studiare e capire come regolare al meglio il settore”.

 

SCARICA lo Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus su apparecchi con vincita in denaro

SCARICA lo Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 – Focus sul gioco online

 

A rappresentare lo studio, Andrea Nicolai della CGIA Mestre: “Nel 2023, rispetto al 2019, vi sono stati 7.578 occupati in meno. In calo anche le imprese della filiera AWP/VLT, se ne contano 8.851 in meno. Si tratta di riduzioni superiori al 14% che riflettono quelle dei margini del comparto. Si stima che, a fine 2023, le imprese della filiera AWP/VLT fossero 51.612 di cui 41.075 esercizi generalisti e 10.537 dediti prevalentemente al gioco lecito e produttori. Il numero degli occupati, intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema AWP/VLT, si stima attorno alle 44.000 unità.

L’analisi dei principali parametri economici del settore, al secondo anno di ritorno alla normalità, – prosegue Nicolai – sembra confermare che il comparto degli apparecchi da gioco con vincita in denaro si stia attestando su una minore dimensione rispetto al periodo pre-pandemico.

Nel 2023, la raccolta complessiva delle AWP/VLT è stata pari a 33,7 miliardi di euro, confermando il mancato recupero di 12,7 miliardi rispetto al 2019. Anzi, nel 2023 rispetto al 2022, si è avuto un leggerissimo ulteriore calo pari a 8 milioni di euro. Pertanto, rispetto al 2019, la raccolta è diminuita di oltre il 27% stabilizzandosi su livelli decisamente inferiori a quelli pre-pandemia.

Limitandosi alle sole AWP, emerge uno scenario peggiore: nel 2023 rispetto al 2022 la raccolta è calata ulteriormente del 2,6% corrispondenti a 446 milioni di euro. L’unica nota relativamente positiva riguarda la raccolta delle VLT che è aumentata del 2,7% rispetto al 2022, attestandosi a 16,7 miliardi di euro.

Si tratta di una crescita non sufficiente a colmare il divario che si è creato nel corso del 2020-2021. Nel 2023 la raccolta delle VLT è stata inferiore del 29% rispetto al 2019, ma con una lievissima tendenza alla crescita.

Confrontando poi l’andamento dei principali parametri economici del comparto AWP/VLT con quelli dei rimanenti comparti del gioco lecito risulta evidente che lo stesso si muova in controtendenza.

L’intero settore -già nel 2021- aveva recuperato il divario pandemico e ha continuato a crescere nel biennio 2022-2023: la raccolta complessiva del gioco lecito è cresciuta di oltre un terzo rispetto al periodo pre-Covid raggiungendo 147,6 miliardi di euro, le vincite sono aumentate in maniera più che proporzionale (+39,5%); rilevante è stato il contributo al gettito pari a oltre 11,6 miliardi di euro, mentre il fatturato è salito del 12% (a fronte di un’inflazione che nello stesso periodo ha segnato un +16%). All’interno di questo quadro, si riscontrano tuttavia differenti andamenti tra le varie offerte di gioco.

Dal punto di vista fiscale il comparto AWP/VLT fornisce un contributo ancora molto importante per l’erario pari a 5,5 miliardi di euro corrispondenti a oltre il 47% del gettito dell’intero settore del gioco lecito. Inoltre, le aziende contribuiscono con ulteriori forme di prelievo che vanno ad accrescere il già rilevante apporto nelle casse dello Stato. Si tratta di una lunga lista di imposizioni (IRPEF/IRES, addizionali, IRAP, TARI, diritto camerale, contributi previdenziali, etc) che ammontano a circa 830 milioni di euro portando il contributo complessivo a 6,3 miliardi di euro”.

Andrea Vavolo

Andrea Vavolo ha invece rappresentato la crescita registrata dal gioco online negli ultimi anni: “Se si confronta la raccolta del gioco online del 2022 rispetto a quella del 2019, si vede che è aumentata di 36,6 miliardi di euro. Si è avuta una crescita con un ritmo maggiore proprio nel biennio 2020-2021 in cui il gioco fisico subiva prolungate chiusure. Tutte le tipologie di gioco online sono cresciute. Tuttavia la crescita dell’intero comparto online può essere spiegata per il 95% da 3 delle 11 tipologie di gioco che lo compongono. Tra queste tre, quella dello Slot online ne esprime la quota maggiore (53%).

Si può stimare che complessivamente la maggior crescita sia pari a 10,6 miliardi di euro che potrebbero derivare da uno spostamento dal gioco fisico delle AWP/VLT.

Si può quindi ipotizzare che le Slot online abbiano svolto una funzione di sostituzione delle AWP/VLT ipotizzando che molti giocatori, in considerazione dell’impossibilità di giocare durante il periodo pandemico (2020-2021), si siano spostati nel canale virtuale”.

Il report parla anche della riforma in atto per il gioco a distanza. Le novità introdotte con il D.Lgs 41/2024 di riforma del Gioco on line sono destinate ad impattare sulla struttura della filiera, andando nella direzione di un suo ridimensionamento.

Pur non essendo previsto un limite massimo di concessioni rilasciabili con il nuovo bando, è evidente -si legge nel Report- che l’elevata una tantum (7 milioni di euro) ne limiterà il numero. Si deve considerare che 1’80% della raccolta e l’85% della spesa sono riconducibili a sole 18 concessioni, in grado di realizzare volumi di spesa (raccolta meno vincite) superiori a 50 milioni di euro. Numerosità che arriva a 30 se si considerano le concessioni con volumi di spesa a partire da 20 milioni annui. Le rimanenti 56 concessioni si collocano al di sotto di questa soglia e insieme realizzano il 5,5% della spesa e il 6,3% della raccolta: per i titolari di queste concessioni l’importo dell’una tantum con molta probabilità sarà troppo elevato per rinnovare la concessione e quindi se ne ipotizza l’uscita dal mercato.

Un’ulteriore riduzione della filiera si avrà anche a seguito della regolamentazione dei Punti di vendita ricarica che molto probabilmente saranno destinati a dimezzare passando da 60-50 mila a 30 mila. Sono, infine, destinati a sparire i gestori indipendenti di siti web per conto dei concessionari (skin): nella nuova formulazione legislativa solo i concessionari sono autorizzati alla gestione del sito quale unico canale di accesso all’offerta di gioco.

Ad intervenire anche il dr Armando Iaccarino che ha ribadito l’importanza del prodotto AWP a livello economico. “E’ vero che bisognerebbe innovare ed investire ma negli ultimi anni gli operatori non hanno potuto investire perché sono state costrette ad affrontare costi. Serve sì ammodernare ma sono 8 anni che è stata prevista l’introduzione di apparecchi più sicuri contro il gioco patologico ma non si è fatto nulla perché il settore ha dovuto far fronte a 8 anni di distanze e limitazioni. Non c’è stato nessun tentativo per intervenire davvero contro la dipendenza”.

Presente all’evento anche Mauro De Fabritiis di MDF Partners: “In Italia il gioco online è quadruplicato negli ultimi anni. In un contesto europeo il GGR dell’online pesa il 35% sul totale. Nel mercato italiano, dal 2016 al 2023 il gioco online è quadruplicato, passando da 1 miliardo a 4 miliardi. Il comparto è trainato dai giochi da casinò, che superano il 50% del totale. Lo stesso avviene negli altri paesi più rappresentativi a livello europeo. Dal 2019 al 2023 la spesa media e il numero di utenti è incrementato sensibilmente, ad esempio in Italia e Spagna i numeri sono raddoppiati. Gli operatori online che sono cresciuti di più in Italia sono quelli che avevano già una base storica nel retail. In Italia si sta creando un fenomeno di concentrazione, con l’acquisizione – da parte di gruppi spesso esteri – di aziende italiane omnichannel. La spesa media è raddoppiata così come il numero dei giocatori. A crescere sono stati proprio gli operatori legati al terrestre. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una grande concentrazione del mercato. Sono 5 i gruppi che rappresentano il 78% del mercato. Se aggiungiamo le altre 5 aziende che seguono raggiungono l’88% del mercato. Restano fuori 62 concessioni per 58 operatori di cui 48 sono al di sotto di un ggr di 50 mln. Ci si chiede quanti di questi 58 operatori potranno partecipare e competere nel nuovo mercato previsto dal legislatore. Avremo una bella sfida davanti, e in tutto questo l’online può essere uno strumento per consolidare gli operatori retail. Gran parte dei paesi internazionali stanno facendo sforzi importanti per controllare il gioco illegale, con regole anche più rigide rispetto a quelle italiane” ha concluso.

PressGiochi