Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto i due ricorsi presentati da Top Ads Ltd., società con sede a Malta, contro l’ordinanza-ingiunzione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto i due ricorsi presentati da Top Ads Ltd., società con sede a Malta, contro l’ordinanza-ingiunzione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). La società era stata sanzionata per violazione dell’art. 9 del Decreto Dignità, che vieta la pubblicità di giochi d’azzardo. Top Ads gestiva il canale “Spike Slot” su diverse piattaforme come YouTube, Twitch, TikTok, Twitter, Telegram e sul sito spikeslot.com, dove promuoveva giochi d’azzardo con contenuti ritenuti pubblicitari.
L’AGCOM aveva imposto alla società due multe di circa 1,6 milioni di euro e 700.000 euro e l’ordine di rimuovere i contenuti vietati e di cessare la pubblicazione di nuovi video di natura simile. Nel ricorso, Top Ads aveva sollevato diverse contestazioni, tra cui l’incompetenza territoriale dell’AGCOM, poiché la società ha sede a Malta, e la presunta violazione della normativa europea sulla libera prestazione di servizi. Aveva inoltre lamentato una disparità di trattamento rispetto ad altri soggetti e l’eccessiva onerosità della sanzione.
Il TAR Lazio ha però respinto tutte le argomentazioni della ricorrente. In particolare, ha stabilito che, pur essendo Top Ads una società maltese, la sua attività era diretta al pubblico italiano e, pertanto, soggetta alle leggi italiane e alla giurisdizione dell’AGCOM. Il tribunale ha inoltre chiarito che i contenuti diffusi non erano semplici comunicazioni informative, ma vere e proprie promozioni del gioco d’azzardo, il che giustifica l’intervento sanzionatorio.
Sul fronte della disparità di trattamento, il TAR ha sottolineato come l’AGCOM abbia aperto numerosi procedimenti contro altri soggetti per violazioni simili. Quanto alla questione della multa, il tribunale ha ritenuto proporzionata la sanzione calcolata, basata sui ricavi pubblicitari che la società aveva generato dalla promozione del gioco d’azzardo.
In conclusione, il TAR ha confermato l’imposizione della sanzione, giudicando che Top Ads Ltd. avesse violato il divieto sancito dal Decreto Dignità e che l’AGCOM fosse legittimata a intervenire per tutelare il pubblico italiano.
PressGiochi
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