“Dopo anni di tagli e di vane promesse di rilancio del settore oggi dobbiamo sentirci dire che “quest’anno sarà l’anno del rilancio della filiera ippica” e che bisogna “utilizzare in
“Dopo anni di tagli e di vane promesse di rilancio del settore oggi dobbiamo sentirci dire che “quest’anno sarà l’anno del rilancio della filiera ippica” e che bisogna “utilizzare in maniera più proficua le risorse”.
Ma chi ci crede ancora?”
A chiederselo sono gli Imprenditori ippici italiani che continuano a criticare il documento del Mipaaf che introduce la nuova convenzione con gli ippodromi soprattutto nel punto nel quale si evidenzia la necessità, non più dilazionabile, di adottare misure in grado di arginare il progressivo declino del settore, conduce pertanto ad individuare quale obiettivo strategico prioritario del Ministero da attuare attraverso la programmazione di medio periodo quello della stabilizzazione del comparto.
Per gli Imprenditori Ippici, “il Mipaaf non si rende minimamente conto della drammatica difficoltà in cui versa il settore. I conti non tornano: chi dovrebbe gestire il settore si comporta in maniera negligente non occupandosi della vendita delle nostre corse alle strutture estere, quelle che funzionano, ne dell’acquisto delle corse estere che rendono molto di più (3/4 volte) di quanto costano. E’ noto a tutti che il Pmu ha sempre avuto grosse difficoltà a fare accordi coi dirigenti Mipaaf e non si fa fatica a comprendere il perché.
Riguardo al bilancio 2016-2018, allegato alla legge di stabilità in discussione ora al Parlamento, troviamo i dati consuntivi del 2015 dove, a fronte di 197,5 milioni messi a disposizione dell’ippica ne risultano spesi nei “capitoli ippici” (2295-2298) solo 194,7. Mancano perciò all’appello 3 milioni che probabilmente sono stati spesi per altre attività del ministero.
Per il 2016 si prospetta uno stanziamento di 176,8 milioni (meno 20,7 milioni ovvero meno 10,5%) ed una previsione di spesa per gli stessi “capitoli ippici” di solo 170 milioni con un altro “prelievo” di 6,8 milioni destinato non si sa a cosa per cui il taglio ammonta ad oltre 27 milioni e siamo certi che riusciranno nuovamente a toglierci anche qualcosa in più. Tutto questo loro lo chiamano “rilancio della filiera ippica”.
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