22 Novembre 2024 - 05:22

Frosini (IGT): “Il riordino è l’occasione per garantire occupazione e innovazione al settore giochi”

“Dal modello di regolamentazione dei giochi arrivano aspetti positivi come occupazione e innovazione al quale si contrappongono tuttavia le esternalità negative come dipendenze. A queste ultime spesso viene data anche

11 Settembre 2024

“Dal modello di regolamentazione dei giochi arrivano aspetti positivi come occupazione e innovazione al quale si contrappongono tuttavia le esternalità negative come dipendenze. A queste ultime spesso viene data anche più enfasi che agli aspetti positivi. Ma dobbiamo ricordare che prima della buona regolazione intervenuta in questi venti anni il gioco pubblico italiano non esisteva”.

Ad affermalo durante la seconda giornata di EASG, la 14 edizione della European Conference on Gambling Studies on Policy Iusses, e’ Giuliano Frosini di IGT.

“Negli anni 2000 – afferma – sono stati regolati settori considerati strategici come quelli degli apparecchi e delle scommesse. Il modo il cui si è deciso di procedere in questa grande operazione di regolazione è stato quello della concessione che in questi venti anni si è perfezionato. Pensiamo che venti anni fa c’erano sul mercato 800 mila slot machine tra bar e esercizi generalisti. Lo Stato ha quindi traslato poteri pubblici in mano a privati attraverso una attenta selezione. La riserva discende dalle direttive europee su sicurezza e ordine pubblico.

Questo ha consentito certezza delle regole, sicurezza del giocatore e raccolta erariale. Molte di queste risorse erano inizialmente destinate a temi della tutela del patrimonio culturale. Ad un certo punto questo sistema non è andato più bene agli Stati e abbiamo assistito ad una progressiva esposizione del settore alle esternalità negative. Gli operatori del settore hanno percepito la pressione a cui erano sottoposti e le demagogie del territorio hanno influito sulla percezione dei benefici del settore. Si è lasciato che le opinioni pubbliche influissero sulle policy.

Le regioni hanno cominciato a legiferare con regole che contrastassero lo sviluppo delle dipendenze. Il decremento di gettito e’ stata una conseguenza. Lo stato ha creduto che per contrastare le ludopatie bastasse aumentare la tassazione come unica via per ridurre l’offerta. Ma questo non è successo. Anzi le leggi che impongono distanze e tasse alte hanno riportato i giocatori verso il mondo illegale o non regolamentato.

Da questo dobbiamo apprendere che il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo va contrastato con altre modalità di intervento.

Questo ha prodotto instabilità delle regole e allontanamento degli investimenti esteri. Occorre quindi sfruttare l’occasione del riordino e sfruttare la presenza di un governo più stabile e un nuovo clima politico che possa avere il coraggio di incanalare nuove energie per garantire innovazione e occupazione al settore oltre agli investimenti degli operatori “.

PressGiochi

×