24 Novembre 2024 - 05:30

Raccolta confusa con spesa di gioco: Astro segnala inesattezze nei calcoli

“Come spesso accade quando si presentano i dati economici aggregati relativi al settore del gioco lecito con vincita in denaro, si tende a confondere il dato riguardante l’importo complessivo delle

04 Settembre 2024

“Come spesso accade quando si presentano i dati economici aggregati relativi al settore del gioco lecito con vincita in denaro, si tende a confondere il dato riguardante l’importo complessivo delle somme puntate dai giocatori (la c.d. “raccolta”) con la “spesa”, la quale, com’è facile intuire, misura la perdita patrimoniale complessivamente subita dai giocatori.

Questa distinzione, oltre che a rispondere ai principi di comune buon senso, corrisponde a quella utilizzata dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nell’elaborazione dei dati riguardanti i flussi economici relativi al settore del gioco lecito, i quali rappresentano l’unica fonte ufficiale in materia”.

Nuovamente la stampa generalista confonde raccolta di gioco con spesa di gioco. E allora ecco che l’associazione Astro interviene per rispondere all’articolo pubblicato su La Prealpina il 30 agosto 2024 e intitolato <<Qui il gioco d’azzardo indebita anche i neonati>> a firma di Nicola Antonello.

“Gli ultimi dati suddivisi per singoli Comuni e Province, disponibili sul sito istituzionale di ADM, risalgono al 2019, essendo poi intervenuta una norma (dalle finalità indecifrabili) che ne ha inibito la pubblicazione.

Ebbene, la sola comparazione dei dati, riferiti al 2019, pubblicati nella ricerca da cui ha attinto l’autore dell’articolo, con quelli pubblicati sul sito di ADM, consente di giungere alla constatazione che i dati riportati nell’articolo si riferiscono alla “raccolta” (al lordo delle vincite) anziché, come erroneamente affermato, alla “spesa” sostenuta dai giocatori.

La cifra di 1,17 miliardi di euro, che nell’articolo viene riferita alla “spesa” sostenuta nella provincia di Varese nel 2019, si riferisce, in realtà, alla “raccolta” (importo delle somme giocate al lordo delle vincite).

La “spesa” nel 2019 ammontava, infatti, a 291 milioni di euro. Quindi, la media pro capite annua, ossia (per riprendere l’iperbole utilizzata ad arte nel titolo dell’articolo), il debito di cui erano gravati <<anche i neonati>> nel 2019, era pari ad euro 331,50 annui (0,9 euro al giorno).

È quindi inevitabile ritenere che la stessa errata rappresentazione riguardi anche i dati riferiti al 2022”.

PressGiochi

 

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