23 Novembre 2024 - 13:57

Gioco responsabile, Zega (Codere): ‘Sia come altre forme di intrattenimento’

Il gioco responsabile, il rischio usura, l’allarme ludopatia. Qualche settimana fa il governo ha approvato nell’anno un decreto legislativo sul riordino del settore giochi, con obblighi alla protezione dei giocatori.

30 Luglio 2024

Il gioco responsabile, il rischio usura, l’allarme ludopatia. Qualche settimana fa il governo ha approvato nell’anno un decreto legislativo sul riordino del settore giochi, con obblighi alla protezione dei giocatori. Ne parla a SostenibileOggi Marco Zega, direttore Affari istituzionali & Sviluppo business di Codere Italia. Codere è una gaming company internazionale del gioco lecito con sale bingo e VLT in numerose città del Paese.

Nell’anno in corso è stato approvato un decreto legislativo sul riordino del settore giochi, con obblighi alla protezione dei giocatori. Qual è la strategia di Codere?

La protezione del giocatore è da sempre un nostro punto fermo. Abbiamo avviato il nostro progetto Gioco Responsabile da anni. Può solo farci piacere che il legislatore abbia richiamato tutti gli operatori ad intraprendere iniziative tese alla tutela dei soggetti deboli. Quello che ci aspettiamo noi, di contro, è che le ulteriori decisioni che il Governo dovrà prendere per il futuro del Settore tengano conto delle evidenze scientifiche e sociologiche emerse in questi anni. Inutile applicare distanziometri dai luoghi definiti sensibili o restrizione orarie alla raccolta quando tutti disponiamo di device che ci consentono di giocare in qualunque posto, a qualunque ora. Piuttosto stiamo cercando di mettere a punto, grazie a collaborazioni con università e centri studi, soluzioni mirate a intercettare e proteggere i soggetti deboli e quelli già affetti da un disturbo da gioco conclamato. Auspichiamo che le soluzioni individuate possano essere ben comprese e valorizzate in un prossimo contesto normativo.

Il governo ha deciso di separare il percorso per la regolamentazione del gioco online da quello fisico: secondo voi è la scelta giusta?

Non ci sentiamo di condividere una gestione asincrona del percorso di riordino del settore. L’art. 15 della Legge Delega lasciava aperta la possibilità di riformare il comparto del gioco legale a 360° e invece ci troviamo una prima determinazione per l’online e tanta attesa per il riordino del fisico. Speriamo in una soluzione rapida che tenga conto degli interessi di tutti: Stato ed enti locali da una parte, operatori dall’altra. Aver proceduto con tempistiche diverse, implicherà anche ulteriori ritardi nelle gare per le concessioni del gioco fisico. Gli operatori economici stanno lavorando con concessioni ormai scadute da anni. L’auspicio è di partecipare nel breve periodo anche alle gare del fisico per ottenere concessioni che possano garantire la continuità aziendale.

Codere ha ottenuto recentemente la certificazione G4 sul Gioco Responsabile: su cosa punta per contenere il fenomeno, per esempio, dell’usura?

Nel nostro programma di Gioco Responsabile la lotta all’usura rappresenta un punto focale. Consci di quanto questo fenomeno possa essere devastante per chi cade nella trappola degli strozzini abbiamo condotto, grazie alla collaborazione con il prof. Ranieri Razzante, una indagine approfondita nelle nostre sale. I nostri clienti sono informati quotidianamente sui rischi correlati all’usura e i nostri collaboratori sono formati per riconoscere e gestire tali fenomeni. Cerchiamo di tenere i nostri clienti lontani da chi potrebbe approfittare di un loro momento di difficoltà o debolezza. La certificazione G4 è arrivata a coronare un impegno serio e duraturo che ci vede impegnati da molto tempo.

Il contrasto alla ludopatia è senza dubbio una delle sfide più complesse per realtà come Codere, sul sito ci sono consigli per chi vive il gioco come un chiodo fisso. Quali sono gli altri punti della policy sul tema?

La prima cosa che voglio ricordare è che il nostro approccio, quando ancora si poteva comunicare e quindi prima del Decreto Dignità, è sempre stato estremamente responsabile. Non abbiamo mai utilizzato slogan che potessero indurre il cliente a credere che giocare potesse essere un modo per smettere di lavorare o per cambiare miracolosamente la propria vita. La nostra comunicazione è sempre stata inserita nel cosiddetto quadrante della responsabilità. Abbiamo sempre dato indicazioni molto chiare sulle possibilità di vincita e sui regolamenti dei vari giochi. Il gioco deve essere equiparato a qualunque altra forma di intrattenimento: se non mi diverto o se mi fa male non è più un gioco. Questa è la nostra convinzione, che ben rispecchia i nostri valori. Una società come la nostra, una multinazionale con più di 40 anni di storia alle spalle, non può vendere illusioni o condurre le persone al baratro. Offriamo intrattenimento legale, buon cibo e un eccellente servizio al cliente.

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