Un gioco per invogliare gli elettori ad andare a votare. Ma non accade oggi… accadeva nelle storiche elezioni del 1948, e ci ricorda di quanto il gioco faccia parte non solo della nostra vita sociale ma anche della nostra storia.
Un gioco per invogliare gli elettori ad andare a votare. Ma non accade oggi… accadeva nelle storiche elezioni del 1948, e ci ricorda di quanto il gioco faccia parte non solo della nostra vita sociale ma anche della nostra storia.
Ne Il Ricevitori Italiano di STS Fit si ripercorre la storia del primo e unico concorso a pronostico legato alle elezioni politiche.
Siamo nel mese di aprile 1948. Nei giorni del 18 e del 19 gli italiani, uomini e donne, sono chiamati alle urne per eleggere i due rami del Parlamento: si tratta delle prime elezioni politiche dell’Italia repubblicana a seguito del referendum del ’46 e l’entrata in vigore della Costituzione a gennaio 1948.
Il momento è cruciale, i partiti di allora – Democrazia Cristiana, Partito Repubblicano, Movimento Sociale, Fronte Democratico Popolare, Partito Monarchico, Unità Socialista e Blocco Nazionale – affrontano una campagna elettorale impegnativa. Il Governo, guidato da De Gasperi, gli intellettuali e gli organi di informazione assumono il difficile compito di spiegare ai cittadini, che votano per la prima volta per Camera e Senato, il senso e gli effetti di queste elezioni.
I giornali delle settimane precedenti alle elezioni sono dedicati quasi esclusivamente all’evento, nelle sedi dei partiti i militanti fanno proselitismo e informazione.
Ma tutto questo non basta, almeno così sembra. Per focalizzare ancora di più su quei due giorni destinati a dar vita alla Prima Legislatura, viene lanciato il Totalvoto!
Proprio cosi: un concorso a pronostici sui risultati delle elezioni che promette grosse vincite in denaro. A gestirlo è l’Enal, l’Ente Nazionale per l’Assistenza ai lavoratori che era stato fondato nel 1945.
Questo ente pubblico si proponeva di riempire il tempo libero dei lavoratori con iniziative ricreative. Tanto per intenderci, fu l’Enal a gestire l’Enalotto a partire dal 1958 fino al 1978, anno della soppressione dell’ente.
Dunque, qualcuno all’Enal ideo una schedina in cui pronosticare la composizione della Camera dei Deputati che sarebbe stata costituita in tutto da 574 seggi.
L’attento pronosticatore avrebbe dovuto scegliere i numeri non già in base alla propria personale fede politica bensì guardando alla più concreta realtà dei fatti che vedeva la Democrazia Cristiana saldamente in testa alle previsioni e fanalino di coda il Partito Monarchico. In mezzo, tutti gli altri.
A conti fatti, le giocate furono 200.000, un numero non indifferente per l’epoca se consideriamo che la popolazione era di circa 44 milioni (oggi siamo 60) e che il gioco era generalmente meno diffuso. Del resto, nel ’48 il Totocalcio era appena nato e l’unico gioco radicato nella tradizione era il Lotto, praticabile solo presso gli appositi botteghini (nelle tabaccherie arriverà solo nel 1987).
Possiamo immaginare che il giocatore-tipo della nascente Repubblica si identificasse in un soggetto interessato alla política e comunque informato sui fatti.
Quel che sembra assodato, stando alle cronache dell’epoca, è che fra i giocatori ci sarebbero state anche delle personalità del Governo e della politica. Tra questi figurerebbe addirittura l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Alcide De Gasperi. La suggestione deriva da alcuni ritagli stampa che abbiamo rinvenuto tra i materiali della nostra ricerca sul Totalvoto, secondo i quali una nota agenzia americana (non si capisce se governativa o giomalistica) aveva fatto vive insistenze all’Italia per fotografare la schedina personalmente compilata da De Gasperi stesso.
PressGiochi
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