Milano – “Negli ultimi dieci anni la sensibilità verso le tematiche della sostenibilità è cresciuta molto. Secondo le rilevazioni di Ipsos, le risposte positive sono passate dal 10% al 35%.
Milano – “Negli ultimi dieci anni la sensibilità verso le tematiche della sostenibilità è cresciuta molto. Secondo le rilevazioni di Ipsos, le risposte positive sono passate dal 10% al 35%. Un fatto importante ma sul quale pesa il rimanente 65% che non dimostra sufficiente interesse”.
Secondo Andrea Alemanno, Head of Public Affairs and Reputation di IPSOS, intervenuto questa mattina al Sisal Talk “Unlocking Sustainable Transformation” in corso a Milano, “a fare gli investimenti necessari sono soprattutto le grandi aziende. Ma l’Italia è costituita da un tessuto economico fatto in gran parte da piccole e medie imprese”.
“Anche il dato sulle aziende che si sono già strutturate in chiave di sostenibilità, ovvero il 38%, può trarre in inganno. Si tratta in realtà della quasi totalità delle grandi aziende e pochissime sono le piccole e medie che hanno cambiato il loro approccio”.
Alemanno ha fatto anche riferimento agli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni e hanno fatto crescere la richiesta da parte dell’opinione pubblica che politica e imprese abbiano la priorità della sostenibilità sociale. Qualcosa, quindi, più complesso del tesoro dell’ambiente. Un paradigma il cui obiettivo principale è la qualità della vita delle persone. Che non può trascurare l’aspetto economico e del reddito individuale”.
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