Mentre siamo già nel vivo del 2Q 2024, arrivano alla spicciolata i rapporti FY 2023 dei gruppi quotati in borsa. Tra ristrutturazioni aziendali, tagli dei costi e ottimizzazione delle risorse,
Mentre siamo già nel vivo del 2Q 2024, arrivano alla spicciolata i rapporti FY 2023 dei gruppi quotati in borsa. Tra ristrutturazioni aziendali, tagli dei costi e ottimizzazione delle risorse, la maggioranza è riuscita a tagliare il traguardo secondo le aspettative, o addirittura con risultati molto più brillanti del previsto. Sebbene i dati relativi ai fatturati non bastino a testare lo stato di salute delle le maggiori holding, il fatto che tutte le grandi aziende abbiano registrato degli incrementi, anche significativi, ci dà la certezza che i mercati internazionali sono tutt’altro che saturi e che i vari provvedimenti restrittivi adottati nelle singole giurisdizioni – compresi quelli della gambling review in UK – sono stati sinora ben assorbiti, proprio grazie all’estensione territoriale della loro attività. D’altra parte, i forti differenziali fra GGR e utile operativo netto dicono che la gestione delle aziende è ancora troppo onerosa, sia perché la “caccia” al cliente è sempre più serrata, sia per i continui investimenti che devono essere fatti sul fronte tecnologico, anche per circostante obbligate come la tutela dei giocatori, la lotta alle frodi telematiche, il contrasto al riciclaggio di denaro, ecc.
Tornando al tema di partenza, molto interessante il caso della IGT, che ha dichiarato un utile operativo record di 1 miliardo di dollari, mentre si sta preparando alla trasformazione che vedrà lo spin-off delle unità Global Gaming e PlayDigital a Everi Holdings, a seguito della fusione con questa realizzata in febbraio per un accordo da 6,2 miliardi di dollari. In tal modo, IGT intende concentrarsi sul settore delle lotterie, dove nel 2023 ha ottenuto ricavi per 2,5 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto ai risultati dell’anno fiscale 2022, ma mantenendo l’utile operativo a 913 milioni di dollari, in linea con l’anno precedente. Ottime, invece, le performance delle divisioni Global Gaming e PlayDigital, il cui reddito consolidato è cresciuto di circa il 9%
Ancor di più per 888 Holdings il 2024 è un anno di trasformazione radicale: il cambio di denominazione in Evoke guiderà l’inizio di una nuova era, con la vendita delle attività B2C negli Stati Uniti alla Hard Rock Digital, un ulteriore taglio dei costi e la concentrazione su mercati in cui il brand ha maggiori margini: Spagna, Danimarca, Gran Bretagna e Italia. Alla luce del bilancio 2023, infatti, mentre i ricavi si sono attestati a £1,7 miliardi, in aumento del 38% rispetto al 2022 (£1,24 mld) su base non pro forma, l’utile rettificato al netto delle imposte è sceso del 25% a 48,1 milioni di sterline e le spese operative sono quasi raddoppiate, da £448,5 milioni a £819,1 milioni. Il margine EBITDA rettificato è stato pari al 18%. Anche il debito netto è leggermente sceso a 1,7 miliardi di sterline, mantenendo un rapporto di 5,6x con l’EBITDA rettificato.
La Kindred, invece, è ormai ben avviata a confluire nella Francoise des Jeux, che a fine marzo ha acquisito 2,4 milioni di azioni del gruppo svedese per 25,8 milioni di euro (quelle di cui era in possesso Veralda Investment) pari all’1,12% del capitale azionario complessivo. Nel 2023 il fatturato di Kindred di 1,21 miliardi di sterline, che rappresenta un aumento del 13% su base annua. Uno degli aumenti più notevoli di Kindred nel corso dell’anno ha riguardato l’EBITDA sottostante, che è cresciuto del 58% dai 129 milioni di sterline dell’anno precedente a quasi 205 milioni di sterline. Tuttavia, l’azienda ha registrato un calo dell’utile prima delle imposte, che ha generato poco meno di £60 mln invece dei £127 mln dell’anno scorso.
La situazione di Entain è tutta da decifrare. In marzo il Gruppo ha operato decine di licenziamenti che hanno riguardato sia la sede australiana che Partypoker. Dopo di che, è uscita la notizia che Partypoker è stata messa in vendita per 150 mln di sterline, con l’intento di raccogliere fondi per sostenere la riorganizzazione strategica di Entain, supervisionata dal comitato per l’allocazione del capitale recentemente nominato. Poi è arrivato l’annuncio delle dimissioni del presidente Barry Gibson (effettive dal prossimo settembre), che è bastato a far riaffiorare le voci di una possibile cessione del Gruppo, visto che Gibson si era opposto a due precedenti tentativi di acquisto. Sullo sfondo ci sarebbero il solito fondo Apollo e CVC Capital, la cui capacità di investimento supera i 100 miliardi di dollari. Il bilancio consolidato 2023 ha visto salire il NGR a 4,83 miliardi di sterline, mentre i ricavi del gruppo sono saliti dell’11% a £4,77 mld. Tuttavia, l’aumento della spesa (in particolare i £585 mln spesi per sanare la vecchia questione delle attività in Turchia) ha più che compensato questa crescita, lasciando il gruppo con una perdita netta per l’anno.
Nel quadro fin qui descritto inizialmente, Flutter costituisce un’eccezione assoluta. Va alla grandissima in USA, dove FanDuel è n.1 del mercato online (fatturato + del 38% a 3,06 miliardi di sterline), così come nel Regno Unito, in Irlanda e negli altri paesi in cui è attivo. I ricavi del segmento internazionale sono aumentati del 34,2% a $2,81 mld, con Sisal in Italia che ha generato $1,22 mld. Solo l’Australia ha registrato un calo. Nel bilancio consolidato, Flutter Entertainment ha registrato un fatturato annuale pari a $11,79 miliardi, con un aumento del 24,7% rispetto al ‘22.
Bene anche Playtech, i cui ricavi hanno raggiunto la cifra record di 1,04 miliardi di euro, con un aumento su base annua del 5,5%. Playtech ha affermato che Snaitech è stata la ragione principale di questa crescita, con ricavi saliti del 5,2% a 9,47 miliardi di euro. Ciò, ha affermato il gruppo, è stato guidato dalla crescita nel settore retail e online, aggiungendo che il marchio Snai ha mantenuto la sua posizione di quota di mercato numero uno. Si parla anche di M&A mirate per espandere Snaitech, con l’acquisizione di piccoli operatori che non saranno in grado di entrare in lizza per le nuove concessioni online.
Clamorosa performance per Allwyn, i cui ricavi totali nel ’23 sono aumentati del 97,5% a €7,87 mld nel 2023, soprattutto in virtù dall’acquisizione delle attività di Camelot negli USA e in UK e dei preparativi per rilevare la Lotteria nazionale del Regno Unito, di cui ha avviato la gestione il 1° febbraio scorso. Allwyn ha anche fornito i dati finanziari escludendo le acquisizioni: i ricavi netti sono pari a €2,7 mld, con un aumento del 7% su base annua; l’EBITDA operativo sarebbe stato di €1,15 mld, mentre l’EBITDA rettificato totale avrebbe raggiunto 1,31 miliardi di euro. In UK ha registrato ricavi per €3,92 mld (-3,9%); Italia (Allwyn detiene il 32.5% di LottoItalia, joint venture con IGT Lottery) sono aumentati del 2,3% a €2,29 mld; riscontri positivi anche in Grecia, Cipro, Austria e Rep.Ceca. In totale, su questi mercati, i ricavi netti hanno raggiunto i €3,58 mld, con un incremento del 41,7%. L’EBITDA rettificato totale è stato di €1,48 mld, con una crescita del 27,1%.
Per Light & Wonder i ricavi sono stati più elevati in tutti i segmenti: Gaming, SciPlay e iGaming.
Questa crescita è stata supportata da investimenti strategici, dopo che nel 2022 aveva ceduto l’attività delle lotterie per 5,8 miliardi di dollari e venduto la piattaforma OpenBet a Endeavour per $800 mln. Lo sviluppo più significativo è stato l’acquisizione delle restanti azioni di SciPlay, la divisione di social gaming da cui è nata nel 2019, per circa 420 milioni di dollari. In termini di costi, le spese operative sono aumentate del 6,5% a 2,38 miliardi di dollari. L’utile netto complessivo nel 2023 ha raggiunto i 163 milioni di dollari. L’EBITDA rettificato ammonta a 1,12 miliardi di dollari, con un aumento del 22,5% su base annua.
PressGiochi MAG – Marco Cerigioni
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