24 Novembre 2024 - 05:13

Le aziende dell’amusement si appellano alla politica per chiedere un cambio di marcia

Non mollano la presa le aziende del settore amusement e si rivolgono questa volta alla politica contro le storture normative provocate dal determina ADM del 18 maggio 2021 che ha

15 Maggio 2024

Non mollano la presa le aziende del settore amusement e si rivolgono questa volta alla politica contro le storture normative provocate dal determina ADM del 18 maggio 2021 che ha introdotto le nuove regole tecniche per la produzione, l’importazione e la verifica degli apparecchi da intrattenimento di cui all’art. 110, comma 7 del T.U.L.P.S. che non solo estende agli apparecchi di puro intrattenimento alcune regole valide per i giochi a vincita in denaro ma mantiene in vita limitazioni che impediscono al settore di innovarsi e di poter competere con l’industria mondiale.

Con le attuali regole tecniche di omologa molti giochi prodotti o importati negli ultimi tre anni si sono limitati a pochissimi esemplari e, per lo più, simili fra loro mentre il resto del mondo continua a sviluppare ed operare con giochi nuovi e tecnologie di ultima generazione.

Questo rende inutile per molti distributori italiani di giochi di puro intrattenimento partecipare ad eventi come quello tenuto recentemente a Guangzhou, l’Asia Amusement & Attraction Expo 2024 che comprende anche Turismo, Sport e Metaverso.

Dopo l’emanazione del decreto, ADM è più volte intervenuta esentando alcune tipologie di apparecchi dalla normativa ed attuando proroghe per i restanti, ma il settore oggi chiede che si intervenga radicalmente sulla materia.

“Se entrasse in vigore l’obbligo di omologa per tutti i giochi comma 7cbis (con emissione di tickets) presenti in Italia – si legge nella lettera inviata a molti parlamentari e prima ancora all’Agenzia Dogane e Monopoli – prima del giugno 2021, almeno il 50- 60% nell’attuale parco macchine scomparirebbe.

Altra menzione meritano gli apparecchi Ante 2003 (prodotti o importati prima del 1°Gennaio 2003) per i quali dal 1°Gennaio 2025 scatterà, in assenza di ulteriori proroghe, il divieto di installazione in ogni tipologia di locale in quanto sarà impossibile omologarli poiché le ditte produttrici sono nella maggior parte dei casi ormai inattive.

Per tali apparecchi sarebbe auspicabile la creazione di una categoria “vintage” che consenta agli stessi di rimanere attivi fino alla fine della loro vita utile in virtù dell’autocertificazione di conformità alla normativa comunque già espletata dagli operatori in base alla normativa del 2021”.

 

Gli Stati Generali dell’Amusement chiedono oggi agli esponenti politici “una soluzione di buon senso qualora la procedura attuale  in base alla quale l’importatore o il produttore, deve, per ogni modello, ottenere un nulla osta attestante la conformità tra la copia dell’esemplare che si intende mettere in circolazione ed il prototipo  certificato dall’Agenzia fosse sostituita, a livello legislativo (modifica legge  388/2000), da una più semplice e veloce autocertificazione di conformità alle regole tecniche asseverate ad opera di un tecnico abilitato, da parte dei produttori e importatori dei giochi di puro intrattenimento.

La definizione delle caratteristiche e delle tempistiche di tale autocertificazione sarebbe comunque lasciata alla discrezionalità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Anche le sanzioni previste dal Tulps per le irregolarità relative agli apparecchi di puro intrattenimento sono le medesime riguardanti il gioco con vincita in denaro il che appare come un evidente stortura”.

 

PressGiochi

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