23 Dicembre 2024 - 08:41

Gli effetti distorsivi di una riforma non simultanea su tutto il comparto

Dell’avv. Geronimo Cardia

22 Marzo 2024

In questo articolo intendo mettere in evidenza un passaggio centrale dell’attuazione della Delega Fiscale che prevede il principio che il riordino avvenga ad invarianza di gettito erariale ed il fatto che già in questa fase di discussione della bozza di Decreto sul Riordino dell’Online si pone un rischio concreto di violazione. Rischio che a sua volta non può ritenersi isolato per le implicazioni che pure conseguono sul piano sanitario di tutela degli utenti.

Lo scrive l’avv. Geronimo Cardia nell’ultima edizione di PressGiochi MAG ricordando l’importanza di un riordino complessivo del settore del gioco pubblico che nelle ultime settimane ha visto l’approvazione del decreto per il riordino del gioco online e che ora dovrà riguardare anche il gioco fisico, sul quale sta lavorando il tavolo tecnico costituito tra Governo e Regioni.

Le audizioni in Parlamento – A metà febbraio Camera e Senato hanno aperto le porte alle associazioni di categoria consentendo di proporre ragionamenti specifici in seno alle rispettive Commissioni VI Finanze concentrate sulla bozza di decreto relativo all’attuazione del Riordino del comparto del gioco pubblico per la parte che interessa la verticale distributiva dell’Online.

In queste circostanze sono state effettuate alcune valutazioni sulla struttura del sistema concessorio previsto, sull’eccessiva onerosità dei parametri imposti, sui possibili rischi di concentrazione, di penalizzazione delle piccole medie imprese nonché sulle specificità dei PVR e delle modalità di regolamentazione dei medesimi.

La necessità di un riordino simultaneo.

Ma tra gli argomenti proposti v’è stato altresì il rammarico che la riforma non sia stata concepita da subito simultaneamente per tutte le verticali distributive dei gioco pubblico insieme.

Quel che è stato rappresentato è che solo una valutazione complessiva del fenomeno consentirebbe di valutare contemporaneamente gli effetti collaterali di ogni variazione si ritenga di apportare.

In effetti, occorre sia chiaro che ogni qual volta si metta mano alle regole di distribuzione, ai parametri di gioco, ai livelli di tassazione di anche solo una tipologia di gioco, inevitabilmente si determinano conseguenze sia sugli altri tipi di gioco regolamentati, sia sul risultato complessivo dell’intero comparto, sia in termini di gettito erariale, sia sul più ampio tema del contrasto al DGA ed all’illegalità.

Sono stati presentati dei dati di spesa degli utenti e di apporto di gettito, ripartiti per tipologie di gioco, che mettono chiaramente in luce che già negli ultimi anni esiste un fenomeno di spostamento della domanda degli utenti da alcune tipologie di giochi ad altre, sempre incluse nel perimetro del comparto del gioco pubblico.

Tali riversamenti interni possono avere origine in tante ragioni, come cambio di costume, di gusti, modernizzazione dei prodotti, etc. Oppure possono avere origine in asimmetrie normative.

Nel primo caso potranno farsi delle valutazioni per comprendere e gestire il fenomeno come si fa normalmente in tutti i settori (e non è questo l’argomento trattato in questo frangente).

Ma nel secondo caso, laddove le cause dei riversamenti dipendano da asimmetrie normative, occorre che il legislatore si ponga le giuste domande per valutare la congruità e l’efficacia delle rilevate asimmetrie. Il tutto per prevedere e gestire in modo efficace gli inevitabili effetti collaterali.

L’effetto collaterale della perdita di gettito erariale.

Nelle audizioni è stato rappresentato che, se si è deciso di dare la precedenza all’attuazione al riordino dell’Online, occorre fare subito anche il riordino del territorio perché diversamente la questione territoriale che pende dal 2011 continuerebbe ad operare con i suoi divieti sostanzialmente assoluti provocando l’espulsione dai territorio dell’offerta pubblica On Site, solo di alcuni giochi (peraltro quelli che a parità di spesa degli utenti presentano un maggiore apporto di fiscalità, nonostante risultino penalizzati da distanze ed orari), con perdita di gettito erariale, di presidio di legalità, di occupazione e di tutela dell’utente.

Il rischio di perdere il gettito erariale sussiste a causa dei riversamenti della domanda di gioco non solo sui circuiti illegali ma anche su altri tipi di gioco regolamentato a più bassa fiscalità, non colpiti dai distanziometri e dalle limitazioni di orario.

A parità di spesa dei giocatori, in caso di spostamento della domanda a tendere non è quindi assicurata la necessaria invarianza di gettito.

Ciò più che un rischio è un dato di fatto come dimostrano i dati degli ultimi anni.

In particolare, i dati degli ultimi anni per la precisione al momento consentono di registrare un gettito complessivo di comparto superiore rispetto a quando non fosse prima, circostanza che sembrerebbe smentire quanto sopra riportato. Tuttavia è evidente che tale stato di crescita apparente sia stato determinato fondamentalmente in ragione dei continui aumenti di tassazione concentrati annualmente sulle stesse tipologie di giochi, a sempre maggiore fiscalità e sempre penalizzate da distanze ed orari.

Inoltre, con una semplice simulazione si potrebbe dimostrare quanto a tendere, in mancanza di una tempestiva riforma anche dell’offerta On Site ed a parità di penalizzazioni, il gettito erariale complessivo di comparto rischia di diminuire strutturalmente. Soprattutto se si opera un monitoraggio di quelli che potrebbero essere i prossimi nove anni di durata delle concessioni.

L’ulteriore effetto collaterale della perdita di efficacia di tutela della salute.

Per il richiamato fenomeno dello spostamento della domanda dell’utente da una tipologia di gioco regolamentato ad un’altra motivato dalle patologie normative richiamate, si pone poi un altro tema di rilievo.

Si tratta del cosiddetto rischio di riversamento delle dipendenze e della compulsività (problematica o patologica), a discapito degli utenti, da un tipo di gioco regolamentato (il cui accesso viene penalizzato, ostacolato e disincentivato con distanziometri, limitazioni orarie, riduzioni di pay out e aumenti di tassazione) a altri (invece sempre più fruibili, al di fuori di regole di distanziometri e limitazioni di orari, con payout più alti e con fiscalità più basse).

Per questo, occorrerebbe che in Conferenza Unificata tutte le verticali distributive previste dal sistema concessorio che atterrano sui territori (online compreso) siano valutate congiuntamente per una strategia di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo che sia complessiva, coordinata ed in quanto tale realmente efficace.

Oggi ad esempio per le norme dei territori regionali e comunali, mentre per i divieti di orari è obbligatorio spegnere gli apparecchi nei bar nelle zone marginali non toccate dai distanziometri espulsivi, contemporaneamente alla stessa ora, sull’intero territorio, anche all’interno di luoghi sensibili, possono essere distribuiti agli utenti altri prodotti regolamentati.

Nel complesso momento di riforme che il comparto sta attraversando, anche solo posporre la riforma del comparto On Site significa rendere ancora più marcate ed ampie le differenze di trattamento tra tipologie di giochi, a discapito di interessi generali quali quelli del gettito erariale e della tutela dell’utente per quanto detto.

In chiusura non può non ricordarsi altresì che così facendo si compromette ancora di più la rete generalista che da sola consente presidi di legalità su oltre 6.000 dei circa 8.000 Comuni, e si mette a repentaglio la piccola media impresa delle filiere dei territori che si ricorda cubano 140 dei 150.000 lavoratori contati dell’intero comparto.

 

PressGiochi MAG