“Siamo felici di essere di nuovo qui ad Enada per riunire tanti colleghi e amici. Ho incontrato tante persone in questi giorni di fiera e ringrazio tutti quelli che insieme
“Siamo felici di essere di nuovo qui ad Enada per riunire tanti colleghi e amici. Ho incontrato tante persone in questi giorni di fiera e ringrazio tutti quelli che insieme a Sapar hanno collaborato a realizzare questo evento.
Come di consueto, la fiera è stata preceduta dall’approvazione del decreto di riordino del gioco online sul quale come associazione abbiamo avuto varie interlocuzioni con le istituzioni per sottolineare i nostri dubbi su alcuni parametri che erano contenuti nel decreto. Non siamo stati ascoltati e ce ne dispiace, si poteva sicuramente modificare qualcosa. Ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare per dare ai nostri associati l’opportunità di partecipare anche al business del gioco online”.
Lo ha affermato a PressGiochi il Presidente di Sapar Domenico Distante in occasione della seconda giornata di Enada Primavera a Rimini.
Quali sono le criticità principali che potrebbero sorgere dal riordino a ‘due tempi’, mettendo a bando prima le concessioni per l’online e poi lavorando al riordino per il gioco terrestre?
“Il riordino del gioco terrestre richiede l’intervento di una intesa in Conferenza unificata, per questo il Governo ha deciso di intervenire prima e sul gioco a distanza. Abbiamo richiesto un riordino complessivo, non è stato accolto, ma ora ci auspichiamo che si possa quanto prima lavorare al riordino per il gioco fisico che necessita di tutela. Il gioco fisico ha dato tanto al settore e allo Stato per far emergere tutta l’illegalità presente venti anni fa. Un lavoro fatto da tante piccole e medie imprese che hanno lavorato contro l’illegalità e per la tutela dei giocatori”.
Il nocciolo come ricordavi per il riordino del gioco terrestre passa dalla conferenza unificata. In queste settimane dagli enti locali è arrivata la proposta di compartecipazione al gettito. Credi possa essere la via per trovare la quadra di un problema, quello delle distanze, che va inevitabilmente superato?
“Da parecchi anni noi abbiamo proposto una soluzione di questo tipo. L’avevamo proposta in Anci nel 2017. Tuttavia non condivido l’idea che possa passare un discorso di un introito fiscale ai comuni per finanziare interventi relativi alle distanze. Perché ancora in questi giorni abbiamo città che stanno intervenendo con limiti orari e distanze, come Palermo ed altri. Si tratta di una totale ipocrisia. Questi divieti rappresentano il timore di tutti gli imprenditori attivi sul territorio. Non accetto assolutamente il discorso delle distanze, mentre online si può accedere a qualsiasi tipo di gioco”.
Come immagini il settore e la fiera Enada tra uno o due anni?
“Sono sempre stato un’ottimista. Io credo in questa professione e la faccio a testa alta, ci credo e consiglio sempre di investire alle aziende per crescere. Negli anni abbiamo affrontato tante battaglie, ma siamo riusciti ad andare avanti. Sono convinto che riusciremo ad affrontare anche questa nuova sfida”.
Cristina Doganini – PressGiochi
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