«Non è più un gioco?!”: con un adesivo, posizionato sulle slot machine di uno dei principali fornitori di apparecchiature per il gaming sul territorio, e un messaggio che all’interno degli
«Non è più un gioco?!”: con un adesivo, posizionato sulle slot machine di uno dei principali fornitori di apparecchiature per il gaming sul territorio, e un messaggio che all’interno degli esercizi porrà in evidenza indirizzi e numeri ai quali rivolgersi per chiedere aiuto, è all’insegna di questo slogan che parte la nuova campagna di contrasto alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico promossa da Asp, Ast, Cooss Marche e Festival dell’Educazione.
Ieri mattina 26 febbraio a Villa Borgognoni a Jesi, in occasione di quella che è la giornata regionale della lotta al gioco d’azzardo patologico, la presentazione.
Come riporta Centropagina.it, c’erano il direttore dell’Asp Franco Pesaresi, il vice sindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi Samuele Animali, lo psicologo Luca Mallardo e la psichiatra Sonia Cuicchi del Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche dell’Ast, Annamaria Frisenna di Cooss Marche. Ma c’era anche Paolo Gioacchini, della ditta fornitrice di apparecchiature per il gioco Gmg Games e vice presidente nazionale dell’associazione di operatori del settore, che collabora all’iniziativa di sensibilizzazione.
«Questo perché – spiega Gioacchini – chi lavora nel gaming ha lo stesso obiettivo di contrasto alla ludopatia, dato che il giocatore compulsivo è una problematica per gli operatori e gli esercenti stessi. Arginare i rischi presenti in questo settore, con la prevenzione e la formazione, è anche un nostro interesse».
Sul territorio coperto dal Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche dell’Ast di Jesi, nel 2022 sono state trenta (su circa 700 complessive) le persone prese in carico per gioco d’azzardo patologico. «Di queste – spiegano Mallardo e Cuicchi – quasi il 50% over 50 e con problemi legati al gioco dei gratta e vinci. In due casi, entrambi di minorenni rispettivamente di 13 e 17 anni, era di dipendenza tecnologica che si trattata, per l’eccessivo uso di cellulari o social. Numeri, questi delle dipendenze “senza sostanze” che possono apparire ridotti rispetto ai 420 casi legati all’abuso di sostanze illegali come eroina, cocaina o cannabinoidi, o ai 220 riferiti all’alcol. Ma il gioco, che ha numeri e giro d’affari enormi, emerge meno, per vergogna e perché più difficile da intercettare».
«Iniziativa significativa – dice Animali – per il coinvolgimento dei privati operatori del settore e per l’approccio che va a cercare chi è in difficoltà, per un fenomeno che, grave di per sé, comporta tutta una serie di ulteriori devianze e conseguenze».
PressGiochi
Fonte immagine: https://www.centropagina.it/jesi/gioco-jesi-campagna-azzardo-patologico-operatori/
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