21 Novembre 2024 - 18:47

Decreto giochi online. GGPoker chiede di introdurre la liquidità internazionale nel poker

In Commissione finanze del Senato verranno sentiti questa mattina i rappresentanti di CIGO, ALEA, GGPOKER, Mettiamoci in gioco, del dottor Pier Paolo Baretta e di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

15 Febbraio 2024

Il Governo deve adeguare con regolamento la disciplina del poker online, prima dell’indizione del bando di gara dei giochi a distanza, al fine di introdurre la liquidità internazionale globale del poker anche in ottica di valorizzazione e ampliamento della platea degli operatori interessati alle concessioni, di allineamento agli standard internazionali, di mantenimento del gettito erariale di questo prodotto e come misura di contrasto al gioco illegale.

A chiederlo presentando una memoria in Parlamento all’interno della discussione sul decreto per il riordino del gioco online è l’operatore online GGPoker che verrà audito questa mattina presso la commissione Finanze del Senato insieme ai rappresentanti di CIGO, ALEA, Mettiamoci in gioco, del dottor Pier Paolo Baretta e di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

“L’attuale divieto per i giocatori italiani di giocare con giocatori stranieri non residenti in Italia – scrive GGPoker – è il frutto di una scelta politica assunta all’avvio del gioco del poker online in Italia: tale scelta fu adottata su base temporanea, salvo poi non essere più stata messa in discussione.

Il perdurare di questo “periodo transitorio” ha contribuito ad erodere le quote di mercato del poker online a tutto vantaggio di giochi – roulette e altri giochi da casinò – che, a differenza del poker, non sono giochi d’abilità, rendendosi responsabili di fenomeni di ludopatia che, statisticamente, sono molto più rari tra i giocatori di poker online.

Un accordo per l’adesione ad un bacino di liquidità condivisa è stato sottoscritto nel 2017 dall’Italia con altri tre Paesi europei ma, fortunatamente, non è mai stato implementato, in quanto, secondo talune analisi, viziato da una prospettiva contraria agli interessi dell’Italia.

Infatti, nel mercato creato da questa liquidità a quattro (Italia, Spagna, Portogallo, Francia), data l’assenza di operatori italiani internazionali e l’esiguità degli altri mercati, si è imposto l’operatore francese Winamax che trarrebbe di nuovo il massimo beneficio dall’ingresso dell’Italia nella liquidità condivisa con la Francia.

Una posizione che, di fatto, porrebbe in condizione di svantaggio tutti gli operatori italiani e stranieri che hanno ormai optato per una piattaforma (ipoker) poco diffusa in quei mercati, ma molto competitiva nel resto del mondo. Data l’esiguità dei mercati in considerazione, oltre ad avvantaggiare l’operatore francese, una la liquidità ristretta solo a Italia, Francia, Spagna e Portogallo sarebbe insufficiente a garantire la competitività del prodotto e un aumento del gettito.

Fermo restando che ai giocatori italiani continuerebbe ad applicarsi l’attuale normativa, l’apertura ad una liquidità internazionale – in linea con quanto avviene anche nei mercati con le regolamentazioni più stringenti – rilancerebbe il gioco del poker online grazie alla possibilità, per i nostri giocatori esperti, di partecipare a tornei internazionali e produrrebbe maggiori entrate stimate in circa 20 milioni di euro/anno.

A tal riguardo, la differenza tra 267M€ di potenziale (con liquidità internazionale) e la stima attuale di 175M€ (senza di essa) vale 92M€ di imponibile aggiuntivo.

La tassazione corrente è il 25%, pertanto il beneficio per l’Erario può essere stimato in 23M€.

Per essere conservativi, riteniamo che una previsione di 20M€/anno sia corretta.

Non secondario sarebbe, inoltre, l’effetto sulla sicurezza – laddove la platea di giocatori è più ampia, è statisticamente più difficile organizzare “combine” – e sulla promozione dei casinò fisici italiani che, a quel punto, diventerebbero sedi appetibili per eventi di poker dal vivo di caratura internazionale, attualmente appannaggio di Malta, Repubblica Ceca e Inghilterra, con evidenti ricadute positive per le comunità locali e le finanze pubbliche.

È necessario, a questo punto, soffermarsi su alcune considerazioni di carattere normativo anche in considerazione dello schema di d.lgs. di riforma del gioco a distanza attualmente sottoposto al parere delle Commissioni Finanze di Camere e Senato.

I giochi pubblici a distanza consentiti, in forza di apposito titolo concessorio rilasciato da ADM, sono elencati dall’articolo 6, il quale, alla lettera d), prevede i “giochi di abilità, inclusi i giochi di carte in modalità torneo ed in modalità diversa dal torneo (…)”.

Inoltre, come espressamente previsto dal comma 2 dell’articolo 6, “la disciplina dei giochi di cui al comma 1 è introdotta ovvero adeguata con regolamento”.

Tuttavia, è bene precisare che il secondo periodo del comma 2 prevede che, fino alla data di entrata in vigore dei suddetti regolamenti, continuino ad applicarsi le discipline di gioco vigenti anteriormente al decreto.

È evidente che il poker online sia consentito all’interno del nostro ordinamento (come confermato dall’articolo 6, lettera d)); tuttavia, a normativa vigente, per gli utenti è possibile esclusivamente partecipare a tavoli con altri giocatori italiani.

Per quanto su premesso, riteniamo che:

1) un prossimo regolamento di adeguamento della disciplina del poker online apra alla possibilità di partecipare a tavoli con giocatori di tutto il mondo (liquidità internazionale globale), pur nel rispetto delle norme attualmente vigenti in materia;

2) che l’eventuale adozione del regolamento venga effettuata in un momento precedente all’indizione del nuovo bando di gara al fine di aumentare l’attrattività del titolo concessorio e giustificare, in parte, l’aumento del costo della licenza”.

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