“Nel 2017 l’Intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni aveva portato ad un accordo che impegnava lo Stato a ridurre la diffusione dei giochi e le Regioni ad intervenire sulla materia
“Nel 2017 l’Intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni aveva portato ad un accordo che impegnava lo Stato a ridurre la diffusione dei giochi e le Regioni ad intervenire sulla materia in maniera coerente alle decisioni nazionali. Tuttavia se negli anni è stata ridotta l’offerta soprattutto sul fronte degli apparecchi da gioco, le regioni hanno continuato ad intervenire in maniera sparsa con varie limitazioni all’offerta.
Ora la Delega in materia fiscale all’art. 15 interviene a riordinare normativamente il settore. L’esigenza di fondo è quella di avere regole di dislocazione dell’offerta che tenga conto delle peculiarità del gioco.
Dobbiamo riscontrare che la riduzione dell’offerta fisica non ha prodotto una riduzione delle giocate dei giocatori, anzi questa secondo i dati oggettivi è cresciuta in maniera importante a favore il canale online a scapito della rete fisica che ha registrato una rete ridotta.
Sul fronte dell’erario nel 2022 l’online ha contribuito per 1 mld rispetto ai 9,2 mld del gioco fisico (2,9 rete specializzata).
Sul territorio la rete conta 48.950 generalisti, 35mila vendita prodotti monopolio. In questi anni la riduzione del payout sulle awp ha prodotto una riduzione dell’appetibilità di queste macchine che ha portato ad una crescita dell’online. La rete generalista che offre le Awp è frequentata generalmente dai giocatori sociali, che difficilmente possono essere collocati in una fascia di rischio.
La criminalità organizzata non infiltra il gioco pubblico. Ovvio ci prova. Ma la criminalità sfrutta strumenti di concorrenza illecita cercando di non intervenire nel settore del gioco pubblico presidiato da operatori che devono avere determinati requisiti. E quindi usa altri tentativi diversi da quelli di inserirsi nel settore del gioco.
Se questo è il quadro, le considerazioni che scaturiscono inevitabilmente vedono come necessaria una nuova intesa stato regioni che tenga conto di tutte le esigenze degli attori coinvolti, tra cui quelle delle imprese che hanno investito tanto nel settore. C’è la necessità di salvaguardare il gioco fisico che produce occupazione, entrate erariali e intercetta i fenomeni di illegalità. Occorre evitare la ghettizzazione del gioco pubblico perché dove lo stato rinuncia al gioco la criminalità è pronta ad intervenire. Persino le bische sono nuovamente attive! Occorre considerare il problema delle ricadute socio sanitarie, migliorando l’offerta socio-sanitaria sul territorio lavorando sull’informazione e sulla sensibilizzazione”.
Lo ha dichiarato Antonio De Donno, presidente dell’Osservatorio Giochi in Eurispes e Procuratore della Repubblica di Brindisi in apertura dell’evento previsto oggi a Roma dal titolo ‘ Il riordino del gioco pubblico e il ruolo dell’offerta territoriale in Italia’.
PressGiochi