Il presidente e il direttore di ASAEBIN, l’Associazione Andalusa di impresari del Bingo, Fernando Hayfield e Rafael Dominguez, hanno recentemente incontrato il direttore generale del Dipartimento regionale dell’Interno, Emergenze e
Il presidente e il direttore di ASAEBIN, l’Associazione Andalusa di impresari del Bingo, Fernando Hayfield e Rafael Dominguez, hanno recentemente incontrato il direttore generale del Dipartimento regionale dell’Interno, Emergenze e protezione civile, Demetrio Perez, per coordinare le azioni per il contrasto dell’offerta del bingo illegale.
I rappresentanti delle imprese del settore del bingo andaluso hanno presentato le proposte che secondo l’associazione potrebbero essere efficaci per contrastare l’offerta illegale del gioco che si realizza in alcuni territori della regione.
A causa della crisi, infatti, sono sempre più numerosi gli stabilimenti che, senza le necessarie autorizzazioni, hanno iniziato a organizzare partite di gioco mentre le sale bingo legali non possono sopportare, neanche un giorno in più, le imposte e le tasse derivanti dall’attività. La maggioranza dei posti nei quali si offre giochi in maniera illegale, non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza e in alcuni casi viene permesso il gioco ai minori, cosa altamente vietata.
Oltre agli interventi delle forze dell’ordine che si sono attivate chiudendo numerosi locali – per Asaebin – servono degli interventi più forti, come l’inasprimento delle sanzioni, che contribuiscano al lavoro della polizia contro questi illeciti amministrativi e penali.
Cadige, Malaga e Seviglia sono le province nelle quali si è maggiormente sviluppata questo tipo di attività illegale. Tuttavia Asaebin ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Polizia in questi ultimi anni.
La riunione con il direttore agli Interni segue a breve distanza l’incontro tenuto la scorsa settimana con il direttore generale al Patrimonio, Antonio Miguel Cervera, durante il quale si è sottolineato che la chiusura dei Bingo in Andalusia rappresenta il 50% delle sale chiuse negli ultimi 12 mesi in tutta la Spagna a causa di una mancanza di competitività provocata da una tassazione obsoleta (57,14% delle vincite) se paragonata alle imposte applicate nelle altre regioni della Spagna. A Madrid viene, infatti, applicata una tassazione del 40%, in Catalunia del 50%, a Valencia del 41%, mentre la media nazionale si attesta al 43%. Questa situazione porta a favorire il gioco illegale rendendolo anche più remunerativo.
PressGiochi
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