C’è modo e modo per leggere i risultati finanziari di una azienda. Chi la conduce tende sempre ad esprimersi con ottimismo sperticato, sfruttando i dati funzionali a questa politica. Chi
C’è modo e modo per leggere i risultati finanziari di una azienda. Chi la conduce tende sempre ad esprimersi con ottimismo sperticato, sfruttando i dati funzionali a questa politica. Chi li legge dal di fuori, gli investitori indipendenti in primis, è spontaneamente portato a preoccuparsi degli spunti negativi.
Per chi come noi guarda le cose con occhi neutrali, i risultati del H1 2023 di 888 Holdings sono sì molto incoraggianti, ma confermano quanto sia ancora lontano il totale ammortamento delle spese per acquisire le operazioni non americane di William Hill.
Perché se da un lato è vero che questo investimento ha ampliato gli orizzonti dell’operatore con base a Gibilterra, dall’altro ne ha aggravato in maniera esorbitante i bilanci. Per dirla chiara, ben che vada questo investimento sarà ripagato nel lunghissimo periodo.
Allo stato attuale, il nuovo amministratore delegato Widerström, che prenderà le redini a ottobre, dovrà affrontare debiti esorbitanti (1,66 miliardi di sterline) e continui problemi di conformità, dopo che il suo predecessore si è dimesso a gennaio a causa del mancato rispetto delle norme antiriciclaggio in Medio Oriente.
Sta di fatto che, se da un lato la 888 Holdings l bookmaker ha registrato una crescita del 165% dei ricavi per la prima metà del 2023, pari a £ 882 mln (1,12 miliardi di dollari) e un aumento del 211% dell’EBITDA rettificato è aumentato di un impressionante (£155,6 milioni -198 milioni di dollari), dall’altro ha riportato una perdita al netto delle imposte di £ 33 milioni ($ 41,9 milioni) per il periodo, rispetto all’utile al netto delle imposte di £12 milioni (circa $15 milioni) nel primo semestre 2022. Inoltre, va sottolineato che il coefficiente di leva resta elevato (5,1 x – ma comunque diminuito di 0,5 punti in H1) e che il flusso di cassa denota una grande debolezza, essendo cresciuto di soli 11 milioni di sterline.
La crescita del 6% nelle entrate al dettaglio è oscurata dalla riduzione dell’11% delle entrate online.
Le perdite sono state attribuite gli elevati costi per interessi, insieme agli ammortamenti e spese una tantum associate all’acquisizione di William Hill.
La dipendenza dell’azienda dal mercato del Regno Unito, che contribuisce per i due terzi dei suoi ricavi, rimane uno svantaggio competitivo rispetto ai competitor con operazioni all’estero più elevate.
Pressgiochi
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